Iran, le manifestazioni del 14 febbraio devono svolgersi senza problemi

13 Febbraio 2012

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International ha chiesto alle autorità iraniane di rispettare il diritto di riunione e permettere il regolare svolgimento delle manifestazioni pacifiche in programma a Teheran e in altre città del paese il 14 febbraio. L’organizzazione per i diritti umani teme che, come l’anno scorso, il governo possa ordinare l’uso eccessivo della forza per reprimere le proteste.

Le manifestazioni, convocate dal Consiglio di coordinamento del sentiero verde della speranza, intendono ricordare l’anniversario di quelle promosse il 14 febbraio 2011 dai due leader dell’opposizione Mir Hussein Mousavi e Mehdi Karroubi, in solidarietà con i popoli di Egitto e Tunisia, Un anno fa, le forze di sicurezza intervennero brutalmente causando almeno due morti.

Amnesty International ha inoltre rinnovato il suo appello per l’immediato rilascio di Mir Hussein Mousavi e Mehdi Karroubi, che sono stati posti agli arresti domiciliari con un provvedimento non ufficiale rispettivamente il 10 e il 14 febbraio 2011. Insieme a Mir Hussein Mousavi è agli arresti domiciliari la moglie, Zahra Rahnavard, mentre Mehdi Karroubi è agli arresti domiciliari da solo ed è privato di ogni contatto con la famiglia dal giorno in cui, nel dicembre 2011, disse alla moglie di ritenere che le elezioni parlamentati del marzo 2012 sarebbero state fraudolente.

Amnesty International si è detta estremamente preoccupata per l’aumento della repressione nel paese alla vigilia delle elezioni del 2 marzo e ha chiesto l’immediato e incondizionato rilascio di tutte le persone detenute solo per il pacifico esercizio del loro diritto alla libertà d’espressione, associazione e manifestazione o a causa delle loro idee.

Nelle ultime settimane, un’ondata di arresti nei confronti di esponenti delle minoranze etniche e religiose, di giornalisti e di persone sospettate di essere in contatto con organi d’informazione esteri ha portato allo scoperto la strategia del governo iraniano di limitare il dibattito pubblico e far desistere dalle proteste alla vigilia delle elezioni.