Iran, nuovo presidente dia seguito alle promesse sui diritti umani!

16 Giugno 2013

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Secondo Amnesty International, la vittoria di Hassan Rouhani nelle elezioni presidenziali presenta una nuova opportunità per affrontare le violazioni dei diritti umani in Iran.

Durante la campagna elettorale Rouhani, descritto come moderato e pragmatico, ha fatto una serie di promesse per migliorare la drammatica situazione dei diritti umani in Iran. Di tali promesse, ha affermato Amnesty International, egli dovrà rendere conto nei mesi a seguire.

Rouhani ha manifestato l’intenzione di promulgare una ‘carta dei diritti civili’ che prevede l’uguaglianza di tutti i cittadini senza discriminazione basata su razza, religione o sesso, maggiore libertà per i partiti politici e le minoranze, la garanzia di processi equi, la libertà di assemblea e la protezione legale per tutti.

‘Questa carta, se adottata e attuata, costituirà un potenziale primo, decisivo passo avanti per migliorare la situazione dei diritti umani in Iran’ – ha dichiarato Hassiba Haji Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

‘Le persone in Iran non vogliono promesse vuote ma si aspettano misure concrete, a partire dal rilascio dei prigionieri politici, compresi i leader dell’opposizione Mir Hossein Mousavi e Mehdi Karroubi, come si sentiva cantare nelle strade dopo l’annuncio dei risultati delle elezioni’ – ha aggiunto Sahraoui. ‘Oggi, nel suo primo discorso, Rouhani ha dichiarato che non dimenticherà mai le promesse fatte al popolo iraniano. Amnesty International controllerà che egli tenga fede alle sue parole’.

Il presidente eletto Rouhani ha criticato la segregazione di genere nelle strutture educative e ha fatto diverse promesse per migliorare la situazione dei diritti delle donne, tra cui una nuova legge sulle donne, l’istituzione del primo ministero per le Donne nella storia del paese e la garanzia dell’uguaglianza di genere, anche rispetto alle opportunità d’impiego.

Inoltre, Rouhani ha enfatizzato l’importanza della libertà d’espressione, criticando anche le restrizioni imposte a Internet, e la necessità che siano permesse le critiche al governo.

‘L’elezione di Rouhani rappresenta l’occasione per le autorità di ribadire l’importanza del rispetto dello stato di diritto. Esse dovrebbero immediatamente rilasciare tutti i prigionieri di coscienza e cessare di perseguitare gli attivisti per i diritti umani, i giornalisti e le loro famiglie’ – ha sottolineato Sahraoui.

‘Rouhani ha l’opportunità di migliorare davvero la vita delle persone in Iran ma resta da vedere se e fino a che punto potrà e vorrà rispettare gli impegni elettorali per dar vita a riforme reali’ – ha concluso Sahraoui.

Come passo insieme simbolico e concreto, Amnesty International ha sollecitato il presidente eletto Rouhani e le autorità iraniane a collaborare con i meccanismi delle Nazioni Unite sui diritti umani, consentendo l’immediato accesso nel paese al Relatore speciale Onu sui diritti umani.

FINE DEL COMUNICATO                                                   Roma, 17 giugno 2013

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