Una prigione iraniana
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Amnesty International si è detta profondamente allarmata per le notizie secondo le quali la notte tra il 7 e l’8 febbraio le detenute della prigione femminile di Shahr e-Rey sono state picchiate, minacciate con armi da fuoco e colpite da gas lacrimogeni e getti di spray al peperoncino dalle guardie penitenziarie in assetto anti-sommossa.
Il carcere, meglio conosciuto col nome Garchak, si trova a Varanin, fuori dalla capitale Teheran. Ex allevamento di polli, è costantemente sovraffollato. Le condizioni igieniche sono drammatiche, l’acqua potabile manca e le cure mediche, il cibo e l’accesso alla ventilazione naturale sono insufficienti.
Le recluse, molte delle quali sono state poi ricoverate in ospedale per gli effetti del gas lacrimogeno, protestavano chi per richiamare l’attenzione sulla necessità di cure mediche di una di loro, chi perché aveva appreso che il proprio nome non era stato incluso nell’elenco degli amnistiati in occasione del 40mo anniversario della Rivoluzione islamica.