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Amnesty International ha accolto con soddisfazione il rilascio di Nasrin Sotoudeh, celebre avvocata per i diritti umani dell’Iran, e di almeno altri 11 attivisti. L’organizzazione ha auspicato che questo sia il primo passo verso la scarcerazione di tutti i prigionieri di coscienza iraniani.
Nasrin Sotoudeh era stata condannata nel settembre 2010 a sei anni di carcere per ‘propaganda contro il sistema’ e ‘cospirazione contro la sicurezza nazionale’, per aver difeso i diritti umani e aver fatto parte del Centro per i difensori dei diritti umani.
Nel corso degli anni trascorsi in prigione, Nasrin Sotoudeh ha affrontato lunghi scioperi della fame per il rispetto dei suoi diritti e di quelli dei suoi parenti, in particolare dei suoi due figli, Nima e Mehraveh, che hanno spesso subito vessazioni e intimidazioni durante le visite alla madre in carcere. Nel 2012 è stata insignita (insieme al regista Jafar Panahi) del Premio Sakharov dell’Unione europea.
‘Ora le autorità iraniane devono annullare la sua condanna e revocare il divieto di viaggio e di esercitare la professione legale. È necessario che sia posta fine alla persecuzione e all’imprigionamento di chiunque operi per la difesa dei diritti umani in Iran’ – ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Le autorità iraniane non hanno spiegato le ragioni del rilascio di Nasrin Sotoudeh né hanno comunicato se il rilascio sia sottoposto o meno a determinate condizioni.
‘Il rilascio di Nasrin Sotoudeh e degli altri attivisti deve rappresentare un profondo cambiamento delle politiche iraniane sui diritti umani. Altrimenti, rischierà di sembrare un gesto di pubbliche relazioni alla vigilia dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite’ – ha commentato Sahraoui.
Nasrin Sotoudeh ha ringraziato tutti i soci di Amnesty International che hanno preso parte alla campagna per il suo rilascio: ‘Sono consapevole di tutte le azioni che avete svolto in mio favore e voglio ringraziarvi tutti per ciò che avete fatto’.