Iraq, nuovo attacco contro gli esuli iraniani di Camp Liberty

29 Ottobre 2015

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Amnesty International ha condannato l’attacco contro Camp Liberty, avvenuto nella tarda serata del 29 ottobre, nel quale hanno perso la vita almeno 23 persone e decine di altre sono rimaste ferite. L’attacco è stato rivendicato da una milizia sciita irachena, l’Esercito al-Mukhtar, che ha annunciato ulteriori azioni violente. Camp Liberty è la sede di circa 2250 esuli iraniani, per lo più militanti e simpatizzanti del gruppo di opposizione Organizzazione dei Mujahedin del popolo iraniano. L’attacco, compiuto con decine di razzi katiusha ‘Falaq’ di fabbricazione iraniana, ha causato vasti danni e ha colpito anche il generatore di corrente elettrica del campo e circa 200 unità abitative mobili.

Amnesty International ha sollecitato il governo iracheno, rimasto finora silente, a garantire il ripristino della fornitura di elettricità e di acqua, a fornire protezione ai residenti del campo e ad avviare un’indagine sull’attacco. I residenti di Camp Liberty si trovano in Iraq dalla metà degli anni Ottanta. In precedenza si trovavano a Camp Ashraf. Dopo l’invasione del 2003, gli Usa avevano posto gli esuli iracheni sotto la loro protezione, ma questa era cessata nel 2009 a seguito di un accordo con l’Iraq. Un mese dopo l’accordo, alla fine di luglio, le forze di sicurezza irachene avevano fatto irruzione a Camp Ashraf, uccidendo nove persone, ferendone molte altre e torturando 36 residenti del campo.

Il governo iracheno non ha mai indagati sugli attacchi contro Camp Ashraf e Camp Liberty. In diverse occasioni le autorità di Baghdad hanno dichiarato che i residenti di Camp Liberty non sono graditi.