Israele deve fornire informazioni sugli attacchi con le bombe a grappolo

31 Agosto 2006

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Amnesty International chiede a Israele di fornire informazioni sugli attacchi con le bombe a grappolo e di accettare un’indagine completa sul loro uso nel recente conflitto

CS97-2006:01/09/2006

Amnesty International ha chiesto a Israele di fornire immediatamente le mappe delle aree del Libano in cui ha lanciato bombe a grappolo, per consentire la loro rimozione ed evitare ulteriori perdite civili.

L’organizzazione per i diritti umani, nel rendere pubbliche ulteriori testimonianze delle vittime di bombe a grappolo inesplose, ha chiesto inoltre a Israele di cooperare a un’indagine completa e imparziale sull’uso di queste munizioni durante il recente conflitto.

La richiesta di Amnesty International arriva dopo un rapporto delle Nazioni Unite, secondo il quale il 90% delle bombe a grappolo sono state sganciate nelle ultime 72 ore di conflitto, quando il cessate il fuoco era in vista. Il Centro di coordinamento dell’Onu di azione sulle mine ha finora identificato oltre 400 aree colpite, tuttora contaminate da circa 100.000 piccole bombe inesplose.

I delegati di Amnesty International in Libano hanno rinvenuto numerose bombe a grappolo inesplose in villaggi e, in alcuni casi, persino all’interno di abitazioni.

L’uso delle bombe a grappolo in zone densamente abitate viola chiaramente il divieto di attacchi indiscriminati e pertanto e’ una grave violazione del diritto umanitario’ – ha dichiarato Kate Gilmore, vicesegretaria generale di Amnesty International. ‘E’ oltraggioso che, nonostante le richieste ufficiali delle Nazioni Unite, Israele non abbia ancora fornito le mappe delle aree colpite dalle bombe a grappolo. Questa mancanza mette ulteriormente in pericolo le vite dei civili libanesi, soprattutto dei bambini’.

Le bombe a grappolo diffondono bombe di minori dimensioni in una vasta superficie; molte di queste non esplodono all’impatto, rimanendo una minaccia letale per la popolazione civile.

Le bombe a grappolo sono di fatto mine antipersona. Il loro massiccio uso in Libano da parte di Israele sta gia’ facendo pagare un caro prezzo alle centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini che fanno rientro nelle loro abitazioni. Gli Usa, il principale fornitore di armi a Israele, cosi’ come altri paesi, dovrebbero cessare di fornire queste munizioni e impegnarsi per una moratoria mondiale sul loro uso‘ – ha aggiunto Gilmore.

I ricercatori di Amnesty International che si trovano attualmente in Libano hanno raccolto le testimonianze di alcune delle vittime delle bombe a grappolo inesplose.

Secondo l’organizzazione per i diritti umani, l’uso da parte di Israele delle bombe a grappolo sottolinea ancora una volta la necessita’ di un’immediata ed esaustiva indagine, da parte delle Nazioni Unite, su questa e sulle altre violazioni del diritto umanitario commesse sia da Israele che da Hezbollah durante il conflitto.

FINE DEL COMUNICATO                                          Roma, 1° settembre 2006

Le testimonianze delle vittime delle bombe a grappolo sono disponibili presso l’Ufficio Stampa di Amnesty International.

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Amnesty International Italia – Ufficio stampa
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