Israele deve processare o rilasciare detenuto palestinese da oltre 50 giorni in sciopero della fame

6 Febbraio 2012

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Le autorità israeliane devono rilasciare o processare prontamente e per un fondato reato penale Khader Adnan, 33 anni, arrestato il 17 dicembre 2011 nei pressi di Jenin, nella Cisgiordania occupata, sospettato di far parte del movimento della Jihad islamica.

Il giorno dopo l’arresto, Adnan ha intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni di prigionia, i maltrattamenti subiti e l’istituto della detenzione amministrativa. Dal 30 dicembre, a causa delle condizioni di salute, Adnan viene trasferito da un ospedale all’altro del paese senza poter incontrare i suoi familiari. Dal 5 febbraio, si trova nell’ospedale Ziv della città di Safed, nel nord d’Israele, ancora più distante dalla famiglia e dagli avvocati.

Secondo i medici di Physicians for human rights – Israel, che lo hanno incontrato e visitato il 29 gennaio Khader Adnan ha perso oltre 20 chili e le sue condizioni di salute sono critiche. Da allora, non è stato più sottoposto a visite da parte di personale indipendente.

A gennaio, il comando militare israeliano in Cisgiordania ha emesso un ordinanza di detenzione amministrativa nei confronti di Khader Adnan valida per quattro mesi.

Da anni, Israele ricorre alla detenzione amministrativa per tenere in carcere attivisti palestinesi senza accusa né processo. Si tratta di una procedura in base alla quale prigionieri considerati una minaccia per la sicurezza israeliana (sulla base di prove segrete che non vengono rese note né agli interessati né ai loro avvocati) possono essere detenuti per sei mesi, trascorsi i quali il periodo di carcere può essere rinnovato a tempo indeterminato. Non vengono formalmente incriminati, poiché non vi è l’intenzione di sottoporli a processo.

Secondo la direzione delle carceri israeliane, al 31 dicembre 2011 i palestinesi sottoposti alla detenzione amministrativa erano 307, compresi 21 membri del Consiglio legislativo palestinese. Il numero potrebbe essere aumentato dall’inizio del 2012.

La detenzione amministrativa è una pratica che viola il diritto, riconosciuto a livello internazionale, a un processo equo, diritto che deve valere per tutti i prigionieri, anche durante eventuali stati d’emergenza.