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Commentando le crescenti limitazioni poste in essere in diversi stati europei sulle proteste in favore dei diritti umani dei palestinesi, Esther Major – vicedirettrice per le ricerche sull’Europa di Amnesty International – ha diffuso questa dichiarazione:
“Le devastanti conseguenze dei bombardamenti e del blocco illegale di Israele contro la Striscia di Gaza stanno comprensibilmente spingendo molte persone in Europa a manifestare per i diritti dei palestinesi. Tuttavia, in diversi stati europei le autorità stanno illegalmente limitando il diritto di protesta, prendendo di mira determinati slogan, cartelli e bandiere della Palestina, sottoponendo ad arresti e violenza i manifestanti e, in alcuni casi, vietando del tutto quelle proteste”.
“Ad esempio, in Germania è stata vietata la maggior parte delle proteste e in Francia è dovuto intervenire il Consiglio di stato per affermare che non è possibile imporre un divieto totale nei confronti di tutte le manifestazioni a sostegno dei palestinesi”.
“Nel Regno Unito vi è il timore che le lettere inviate dai vari ministri possano influenzare i capi della polizia o siano usate da scuole e università come pretesto per limitare indebitamente la libertà di espressione o di associazione. Amnesty International ha chiesto a tutti gli esponenti politici di usare un linguaggio responsabile ed evitare il ricorso a una retorica divisiva”.
“In Svizzera, sono state vietate tutte le manifestazioni previste nel fine-settimana a Zurigo, a Berna e nel cantone di Basilea-Stadt”.
“Gli stati hanno l’obbligo giuridico di assicurare che le persone possano esprimere pacificamente la loro indignazione, le loro preoccupazioni e la loro solidarietà. In vista delle numerose proteste in programma nel fine-settimana in tutta Europa, chiediamo alle autorità di proteggere e facilitare il diritto di ogni persona a esprimersi e a manifestare pacificamente”.