Israele: Mordechai Vanunu rischia ancora il carcere

12 Maggio 2010

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Il tecnico nucleare israeliano Mordechai Vanunu rischia ancora il carcere

(13 maggio 2010)

Amnesty International ha sollecitato le autorità israeliane a non rimandare nuovamente in carcere Mordechai Vanunu, l’ingegnere che ha già scontato 18 anni di prigione per aver rivelato informazioni sul programma nucleare del suo paese. L’11 maggio la Corte suprema ha deliberato che Vanunu dovrà scontare altri tre mesi di carcere per aver incontrato un cittadino straniero, violando in tal modo le restrizioni stabilite al momento della sua scarcerazione. 
 
Nel 1986 Vanunu, allora tecnico presso l’impianto nucleare di Dimona, rivelò al quotidiano britannico The Sunday Times una serie di dettagli sull’arsenale nucleare israeliano. Rapito nel corso dello stesso anno all’aeroporto di Roma Fiumicino da agenti del Mossad, fu processato e condannato a 18 anni, 11 dei quali trascorsi in isolamento.

Le limitazioni imposte a Vanunu al momento della scarcerazione, nel 2004, rinnovate di sei mesi in sei mesi, prevedono il divieto di comunicare con cittadini stranieri (giornalisti inclusi), di lasciare il paese e di visitare ambasciate straniere nonché l’obbligo di informare le autorità qualora desideri cambiare residenza.
 
Il 30 aprile 2007 Vanunu è stato condannato a sei mesi di carcere, poi ridotti della metà, per aver contattato senza autorizzazione un cittadino straniero. In alternativa al carcere, gli è stato proposto di svolgere attività di pubblica utilità a Gerusalemme ovest. Vanunu ha rifiutato, affermando di temere per la propria vita in quanto molti israeliani lo considerano un traditore, e ha chiesto di poter trascorrere la pena alternativa nella zona orientale palestinese della città. La Corte suprema ha respinto la richiesta e ha fissato al 23 maggio la data del ritorno in carcere.

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