Israele: posizione di Amnesty sul caso di Gilad Shalit

25 Giugno 2010

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Israele: posizione di Amnesty International sul caso di Gilad Shalit

(25 giugno 2010)

Amnesty International segue la vicenda del soldato israeliano Gilad Shalit da quando, nel giugno 2006, è stato catturato da gruppi armati palestinesi. L’organizzazione per i diritti umani ritiene che Gilad Shalit debba essere trattato in modo umano, che gli debba essere garantito l’accesso al Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) e permesso di comunicare regolarmente con la sua famiglia.
 
Amnesty International ha ripetutamente chiesto ad Hamas di rispettare i suoi obblighi in base al diritto internazionale umanitario. Delegati dell’organizzazione hanno anche sottolineato la questione delle condizioni di detenzione di Gilad Shalit e chiesto, durante gli incontri con l’amministrazione de facto di Hamas a Gaza, che gli sia garantito accesso all’Icrc. 
 
Soci di Amnesty International dal 2006 scrivono lettere ai dirigenti di Hamas chiedendo un trattamento umano per Gilad Shalit e inviano lettere di solidarietà alla famiglia Shalit. 
 
Nei casi in cui viene catturato un militare, Amnesty International ritiene che, in conformità ai requisiti del diritto internazionale umanitario, i membri di qualsiasi forza armata che siano stati catturati debbano essere trattati sempre umanamente, debbano ricevere le cure mediche necessarie, debba essere loro consentito di accedere all’Icrc e di comunicare coi familiari e non devono mai essere trattati come ostaggi.
 
Amnesty International non chiede il rilascio di militari catturati. Il diritto internazionale umanitario permette alle parti coinvolte in un conflitto armato di catturare e imprigionare membri delle opposte forze armate come prigionieri di guerra. 
 
Tutto questo è stato reso noto agli organizzatori della manifestazione del 24 giugno alla vigilia della stessa.