Israele, raid dell’esercito negli uffici di tre Ong palestinesi a Ramallah

11 Dicembre 2012

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L’11 dicembre 2012 l’esercito israeliano ha fatto irruzione negli uffici di tre organizzazioni non governative palestinesi a Ramallah, portando via computer, documenti e attrezzature e depredando gli ambienti di lavoro, in quello che Amnesty International ha definito un ricorrente caso di intimidazione nei confronti di chi svolge campagne per i diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati.

I raid compiuti nelle sedi dell’associazione Addameer per i diritti umani e il sostegno ai prigionieri, della Rete delle Ong palestinesi e dell’Unione dei comitati delle donne palestinesi fanno parte di una più ampia strategia aggressiva da parte dell’esercito israeliano nei confronti delle organizzazioni della società civile palestinese e le associazioni per i diritti umani.

Le autorità israeliane limitano frequentemente il movimento dei difensori dei diritti umani e degli attivisti nella Cisgiordania, sulla base di informazioni segrete, e impediscono i viaggi verso la Striscia di Gaza e viceversa. L’attività delle Ong di Gaza, a sua volta, ha subito le conseguenze dei recenti attacchi dell’esercito israeliano.

Amnesty International ha chiesto all’esercito israeliano di conoscere le ragioni dei tre raid contro le sedi delle Ong di Ramallah ma non ha ancora ricevuto risposta.

L’organizzazione per i diritti umani  è particolarmente preoccupata per il trattamento subito dall’Ong Addaamer negli ultimi mesi, compreso il divieto di entrare in Cisgiordania o di viaggiare all’estero emesso nei confronti del suo presidente, Abdullatif Ghaith.

Agli avvocati di Addameer viene spesso impedito di visitare i detenuti da loro difesi. Ancora più grave è la denuncia che il ricercatore e difensore dei diritti umani Ayman Nasser sarebbe stato torturato nel corso di un estenuante interrogatorio seguito al suo arresto, il 15 ottobre.