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Amnesty International ha chiesto alle autorità israeliane di prosciogliere da ogni accusa l’avvocato palestinese per i diritti umani Anas Bargouthi, posto in libertà su cauzione il 23 ottobre in attesa del processo.
Barghouti, avvocato dell’Associazione Addameer per il sostegno e i diritti umani dei prigionieri, era stato arrestato il 15 settembre a un posto di blocco a nord di Betlemme, nei Territori palestinesi occupati.
Nove giorni dopo, era stato accusato di ‘appartenenza al Fronte per la liberazione della Palestina’, un gruppo messo fuorilegge da Israele, e di essere alla guida di un ‘comitato che organizza manifestazioni’, in relazione ad attività svolte oltre un anno prima.
Bargouti nega entrambe le imputazioni. Lo stesso giudice del tribunale militare di Ofer, che ha disposto il suo rilascio su cauzione, ha rilevato che le confessioni di altri detenuti utilizzare per istruire il procedimento ai suoi danni non hanno evidenziato che egli costituisca una minaccia alla sicurezza.
Se tuttavia venisse giudicato colpevole, con una pena prevista di un anno e mezzo di carcere, Amnesty International lo adotterebbe come prigioniero di coscienza.
L’Associazione Addameer fornisce assistenza legale ai palestinesi detenuti dall’Autorità palestinese e svolge campagne per il rispetto dei diritti umani dei palestinesi nelle carceri israeliane. Per questo motivo, è presa di mira dalle forze di sicurezza israeliane.
L’11 dicembre 2012 gli uffici dell’organizzazione, che ha sede a Ramallah, sono stati perquisiti dalle forze di sicurezza israeliane, che hanno sequestrato computer, archivi e altro danneggiando la sede. Il presidente, Abdullatif Ghaith, residente a Gerusalemme Est, ha il divieto di viaggiare all’estero e all’interno dei Territori.
Il 23 settembre 2013 le forze israeliane hanno arrestato Samer Arbid, addetto alla contabilità di Addameer. Dopo un mese di carcere per interrogatori, è stato condannato a quattro mesi di detenzione amministrativa.