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Si è chiuso con una sentenza scandalosa oggi a Istanbul il processo a carico di 11 difensori dei diritti umani i cui arresti erano avvenuti tre anni fa.
Taner Kılıç, ex presidente e presidente onorario di Amnesty International Turchia, è stato giudicato colpevole di “appartenenza all’organizzazione terroristica Fethullah Gülen” e condannato a sei anni e tre mesi di carcere.
İdil Eser, ex direttrice di Amnesty International Turchia, Özlem Dalkıran e Günal Kurşun sono stati giudicati colpevoli di “assistenza all’organizzazione terroristica Fethullah Gülen” e condannati a 25 mesi di carcere.
Assolti gli altri sette difensori dei diritti umani a processo; Veli Acu, Nejat Taştan, Nalan Erkem, İlknur Üstün, Şeyhmus Özbekli, Ali Gharavi e Peter Steudtner.
Andrew Gardner, ricercatore di Amnesty International sulla Turchia, presente all’udienza, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Abbiamo assistito a una parodia della giustizia di proporzioni spettacolari. Questa sentenza non è un colpo durissimo solo per le persone coinvolte e per le loro famiglie ma per tutti coloro che credono nella giustizia e nell’attivismo per i diritti umani in Turchia e nel mondo“.
“Dopo 12 udienze, era emerso in tutta evidenza che ogni singolo elemento di accusa era privo di sostanza. Il verdetto del tribunale di Istanbul sfida ogni logica e rivela l’obiettivo iniziale inseguito per tre anni: ridurre al silenzio le voci indipendenti“.
“Questa vicenda è stata la cartina di tornasole del sistema giudiziario turco: è tragico constatare quanta parte abbia giocato e continui a giocare nella criminalizzazione di chi difende i diritti umani. Continueremo a stare vicini ai nostri amici e colleghi nel loro appello contro questa vergognosa sentenza“.