Italia: è urgente che le autorità permettano alle persone soccorse in mare di sbarcare a Catania

6 Novembre 2022

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A seguito della decisione delle autorità italiane di non consentire ad alcune persone di sbarcare nel porto di Catania e dei loro tentativi di respingerle in mare, Julia Hall, vicedirettrice dell’Ufficio regionale per l’Europa di Amnesty International, ha diffuso la seguente dichiarazione:

“La legge del mare è chiara: un soccorso finisce quando tutte le persone soccorse sono sbarcate in un luogo sicuro. Non c’è spazio per interpretazioni creative della legge di fronte a persone sofferenti e traumatizzate dopo aver rischiato la vita in mare”.

“Costringendo 35 persone a restare a bordo della ‘Humanity 1’, l’Italia non solo sta violando i suoi obblighi di diritto internazionale dei diritti umani e di diritto internazionale del mare relativi allo sbarco e alla protezione di queste persone; sta anche creando una situazione di rischio che mette in pericolo le persone soccorse e l’equipaggio della ‘Humanity 1’. Sollecitiamo le autorità italiane a consentire a tutte le persone ancora a bordo di sbarcare il più presto possibile”. 

“Centinaia di persone a bordo di altre navi di soccorso di organizzazioni non governative dovrebbero immediatamente ricevere un luogo sicuro dove sbarcare e ricevere assistenza”.

“È deplorevole che il governo italiano continui ad aiutare le autorità della Libia a violare i diritti umani delle persone che si trovano in quel paese. Quel che è peggio è che rifiuta anche di far sbarcare coloro che riescono a lasciare il territorio libico”.

“Legittimamente, l’Italia si aspetta che altri stati membri dell’Unione europea condividano le responsabilità rispetto alle persone che chiedono asilo, ma ciò non giustifica l’imposizione di misure destinate solo ad aumentare la sofferenza di persone già traumatizzate”.

 

Ulteriori informazioni

Nella tarda mattinata del 6 novembre, le autorità italiane hanno ordinato alla nave di soccorso “Humanity 1”, battente bandiera tedesca, di lasciare il porto di Catania con ancora a bordo 35 persone precedentemente soccorse e ormai esauste. Le autorità italiane hanno permesso ad altre 144 persone soccorse dalla “Humanity 1” di sbarcare, a seguito di una selezione fatta sulla base di un breve esame delle loro condizioni di salute da parte di personale medico inviato a bordo dalle autorità italiane.

Tutte le persone soccorse dalla “Humanity 1” erano partite dalla Libia, dove persone migranti e rifugiate corrono costantemente il rischio di essere sottoposte a maltrattamenti e torture, di essere arrestate arbitrariamente e di subire ulteriori violazioni dei diritti umani. Dopo aver cercato di attraversare il Mediterraneo centrale a bordo di imbarcazioni insicure, erano state soccorse dalla “Humanity 1”, a bordo della quale avevano trascorso fino a due settimane.