Italia: minori migranti nei centri di detenzione per stranieri

22 Febbraio 2006

Tempo di lettura stimato: 8'

Rapporto di Amnesty International sull’Italia: minori migranti e richiedenti asilo ‘invisibili’

CS22-2006: 23/02/2006

Sono minorenne e non posso stare qui perché tutte le persone che sono qui non vogliono che sto con loro perché io sono un bambino…ed è troppo brutto stare qui. Non dormo la notte e vi chiedo gentilmente lasciatemi andare via da qui il più presto possibile. Grazie.’
(lettera di ‘Mislim’, detenuto in un centro di detenzione della Sicilia)

Ogni anno, centinaia di minori migranti e richiedenti asilo finiscono regolarmente in centri di detenzione per stranieri al loro arrivo alla frontiera marittima italiana. Consentendo questa situazione, le autorita’ italiane violano le norme e gli standard del diritto internazionale dei diritti umani e, nella maggior parte dei casi, la stessa legge nazionale. È quanto ha denunciato Amnesty International, in un rapporto intitolato ‘Invisibili. Minori migranti detenuti all’arrivo in Italia’ (EGA Editore, con una prefazione di Andrea Camilleri), presentato questa mattina a Roma.

I minori sono le prime vittime del fallimento delle politiche italiane in materia di asilo e immigrazione. Sono resi invisibili dall’assenza di statistiche e dalla generale mancanza di trasparenza dei centri di detenzione e costretti a vivere, talvolta per lunghi periodi di tempo, in condizioni inadeguate, senza la possibilita’ di contestare la legittimita’ della loro detenzione’ – ha affermato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.

Negli ultimi cinque anni, circa 80.000 migranti e richiedenti asilo hanno raggiunto l’Italia via mare, dopo un viaggio pericoloso, spesso a bordo di piccoli battelli inadatti ad attraversare il Mediterraneo. Tra di essi vi erano centinaia di minorenni, generalmente molto piccoli o talvolta neonati, in alcuni casi non accompagnati, provenienti da Eritrea, Etiopia, Somalia, Turchia e, in misura inferiore, dall’Africa del Nord e dal Medio Oriente. Molti sono stati posti in detenzione all’arrivo alla frontiera marittima, insieme agli adulti, sebbene non vi sia alcuna legge nazionale che giustifichi questa sistematica procedura.

In molti casi, il diritto dei minori in stato di detenzione di essere tenuti separati da adulti che non sono membri della loro famiglia, non è stato rispettato. Molti minori, in alcuni casi anche di eta’ inferiore a cinque anni, hanno dovuto affrontare intense temperature d’estate, freddo e umidita’ d’inverno, in strutture precarie all’interno dei centri di detenzione.

L’organizzazione per i diritti umani ha ricevuto più di 890 denunce e informazioni riguardanti la presenza, negli ultimi anni, di minori nella maggior parte dei centri di detenzione per stranieri. L’ufficio di ricerca della Sezione Italiana di Amnesty International è in possesso di dettagliate informazioni su 28 minori non accompagnati detenuti tra gennaio 2002 e agosto 2005. Quasi tutti erano richiedenti asilo provenienti da paesi dell’Africa sub-sahariana, in cui la situazione dei diritti umani è molto grave.

Bambino soldato in fuga dal suo paese di origine, nell’Africa sub-sahariana, ‘John’ è arrivato da solo a Lampedusa. Ha dichiarato alle autorita’ di avere solo 16 anni e ciò nonostante è stato tenuto per due giorni nel Centro di permanenza temporanea e assistenza dell’isola, dove ha dormito in una stanza con sei uomini adulti. In seguito, è stato trasferito in un altro centro dell’Italia meridionale, dove per un mese ha dovuto dividere una stanza con 12 adulti. Alla fine, ‘John’ ha trovato una sistemazione in un centro di assistenza per minori. Tuttavia, a cinque mesi dal suo arrivo in Italia, era ancora in attesa della nomina di un tutore che potesse rappresentarlo.

‘Jennifer’ è nata pochi giorni dopo l’arrivo dei suoi genitori in Italia. Subito dopo la sua nascita, la famiglia è stata trasferita in un caravan all’interno di un centro di detenzione, dove ha trascorso 20 giorni. Secondo quanto ha dichiarato ad Amnesty International la madre di ‘Jennifer’, non v’erano alberi o altre forme di protezione dal caldo torrido estivo e la neonata piangeva costantemente.

È assolutamente inaccettabile e contrario alla legge che i minori, con o senza i loro familiari, siano sistematicamente detenuti al loro arrivo in Italia. Dopo un viaggio drammatico in cui possono aver rischiato più volte la vita, i minori non accompagnati vengono spesso sottoposti a perquisizioni corporali e possono vedersi confiscati i loro effetti personali. Vivono dunque, ancora una volta, una situazione drammatica: quando vengono trasferiti nei centri di detenzione e poi al loro interno, dove possono trovarsi in condizioni precarie, insieme ad adulti con cui non hanno alcun grado di parentela. Spesso ai minori, accompagnati e soli, non vengono fornite informazioni o assistenza di tipo legale. In alcuni casi, i minori non accompagnati rischiano di essere respinti verso i paesi da cui sono fuggiti, a causa di una inaccurata valutazione della loro eta’‘ – ha sottolineato Giusy D’Alconzo, ricercatrice della Sezione Italiana di Amnesty International e autrice del rapporto ‘Invisibili’.

L’associazione riconosce il diritto sovrano degli Stati di controllare l’ingresso, la residenza e l’espulsione di cittadini stranieri che si trovano nel loro territorio. Questo diritto, tuttavia, deve essere esercitato nel rispetto delle norme e degli standard internazionali sui diritti umani e non può prevalere a spese dei fondamentali diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo, a prescindere dal loro status e soprattutto quando si tratta di persone vulnerabili.

Chi è minore si trova in una condizione di particolare vulnerabilita’ e merita dunque una protezione speciale e una considerazione primaria in ogni contesto. La valutazione di quale possa essere il ‘superiore interesse’ del minore, secondo quanto richiesto dalla Convenzione dell’Onu sui diritti dell’infanzia, dovrebbe guidare le prassi e le decisioni che coinvolgono, direttamente o indirettamente, i minori in ogni fase delle procedure riguardanti il fenomeno migratorio.

È davvero giunto il momento che il governo italiano ponga rimedio alle violazioni dei diritti umani che si verificano in generale ai danni dei migranti e dei richiedenti asilo e, nello specifico, contro i minori. L’Italia deve porre fine alla pratica della detenzione sistematica dei minori migranti e richiedenti asilo e adottare una legge organica sull’asilo per garantire loro la necessaria protezione. Il governo deve rimediare all’invisibilita’, consentendo visite indipendenti nei centri di detenzione‘ – ha concluso Paolo Pobbiati.

FINE DEL COMUNICATO                                                       Roma, 23 febbraio 2006

Il rapporto ‘Invisibili. Minori migranti detenuti all’arrivo in Italia’ è disponibile all’indirizzo:
http://www.amnesty.it  e presso l’Ufficio stampa di Amnesty International Italia.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it