Julian Assange: “Udienza sull’estradizione, un test fondamentale per la giustizia”

7 Settembre 2020

Cancillería del Ecuador

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In occasione della ripresa dell’udienza riguardante Julian Assange, ribadiamo la nostra richiesta alle autorità statunitensi di annullare tutte le accuse riguardanti la diffusione di informazioni e a quelle britanniche di respingere la relativa richiesta di estradizione da parte degli Usa.

Negli Usa, Julian Assange rischia fino a 175 anni di carcere per aver pubblicato informazioni su possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi.

Questa udienza è l’ultimo di una serie di preoccupanti assalti su larga scala al diritto alla libertà d’espressone. Se Assange venisse condannato, le conseguenze per la libertà di stampa sarebbero raggelanti e coloro che diffondono notizie finirebbero per ricorrere all’auto-censura per timore di rappresaglie“, ha dichiarato in una nota ufficiale Nils Muižnieks, direttore di Amnesty International per l’Europa.

Se Assange venisse estradato, le implicazioni per i diritti umani sarebbero amplissime: un precedente pericoloso rispetto alla protezione di coloro che pubblicano informazioni riservate in nome dell’interesse pubblico“, ha aggiunto Nils Muižnieks.

La richiesta di estradizione da parte degli Usa è basata su accuse che derivano direttamente dalla diffusione di documenti riservati nell’ambito del lavoro giornalistico di Assange con Wikileaks. Rendere pubbliche informazioni del genere è una pietra angolare della libertà di stampa e del diritto dell’opinione pubblica ad avere accesso a informazioni di interesse pubblico. Tutto questo dovrebbe essere oggetto di protezione e non di criminalizzazione.

Se estradato negli Usa, Assange potrebbe affrontare 18 capi d’accusa: 17 ai sensi della Legge sullo spionaggio e uno ai sensi della Legge sulle frodi e gli abusi informatici. Rischierebbe anche gravi violazioni dei diritti umani tra cui condizioni detentive, come l’isolamento prolungato, che potrebbero equivalere a maltrattamento o tortura. Assange è il primo soggetto editoriale a essere incriminato ai sensi della Legge sullo spionaggio.

Inoltre, il fatto che Assange sia stato bersaglio di attacchi pubblici da parte delle più alte autorità statunitensi pregiudica il suo diritto alla presunzione d’innocenza e prefigura il rischio di un processo iniquo.

Il Regno Unito deve rispettare i suoi obblighi di diritto internazionale, che vietano il trasferimento di una persona verso un paese dove rischierebbe di subire gravi violazioni dei diritti umani“, ha sottolineato Nils Muižnieks.

Ulteriori informazioni

Dopo essere stata oggi fisicamente presente all’esterno della corte londinese di Old Bailey, Amnesty International seguirà da remoto tutta la durata dell’udienza.

Amnesty International è preoccupata anche per la salute fisica e mentale di Assange, soprattutto a causa della diffusione del Covid-19.

Le condizioni nelle prigioni e nei centri di detenzione del Regno Unito sono sotto gli standard. Per questo, è fondamentale che vengano adottati protocolli per ridurre i rischi di contagio, assicurando il rispetto dei diritti dei prigionieri e dei detenuti. L’opzione del rilascio, con o senza cauzione, dovrebbe essere presa in considerazione in caso di gravi problemi di salute o di un elevato rischio di contagio.