La CEDU contro la criminalizzazione della campagna Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni nei confronti di Israele

11 Giugno 2020

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La Corte Europea dei Diritti Umani contro la criminalizzazione della campagna Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni* nei confronti di Israele

L’11 giugno la Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che la condanna di 11 attivisti francesi della campagna Bds (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) nei confronti di Israele ha violato il diritto alla libertà di espressione.

Tra settembre e marzo 2010 gli attivisti avevano distribuito volantini all’interno di un ipermercato, invitando al boicottaggio dei prodotti israeliani a causa delle violazioni dei diritti umani commesse da Israele nei Territori palestinesi occupati.

Erano stati processati per “incitamento alla discriminazione” e condannati a una multa di 1.000 euro per il reato in sé e a 7.000 euro per danni. La Cassazione aveva confermato le condanne nel 2015.

La sentenza della Corte Europea afferma chiaramente che non possono essere applicate norme contro la discriminazione per colpire chi svolge campagne sulle violazioni dei diritti umani perpetrate da Israele nei confronti della popolazione palestinese.

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* Amnesty International non esprime un suo parere sul movimento e sulle posizioni espresse dal BDS. Spetta agli individui e alle organizzazioni determinare quali strategie utilizzare per la promozione dei diritti umani. Riteniamo che i sostenitori del BDS dovrebbero poter esprimere le proprie opinioni e portare avanti le proprie campagne senza subire persecuzioni, minacce, criminalizzazioni o altre misure che violano il diritto alla libertà di espressione