La Cina intensifica la repressione contro intellettuali e scrittori uiguri

7 Marzo 2011

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Amnesty International ha denunciato l’inasprimento della repressione nei confronti delle personalità che, nella Regione autonoma dello Xinjiang uiguro, esprimono in forma pacifica le loro idee politiche e promuovono la cultura uigura.

All’inizio di marzo del 2011 si è appreso della condanna a sette anni di carcere inflitta, dopo un processo segreto, a Tursunjan Hezim, 38 anni, ex insegnante di storia e amministratore del sito ‘Orkhun’, un riferimento importante per intellettuali e studiosi uiguri, ricco di informazioni e articoli sulla storia e la cultura della regione.

Hezim era stato arrestato all’indomani delle proteste scoppiate nella capitale Urumqi il 5 luglio 2009. Contemporaneamente, era stato chiuso il sito da lui diretto. Il verdetto è stato emesso nel luglio 2010. Il governo cinese non ha mai reso noti i motivi della detenzione di Hezim e non è neanche noto dove egli si trovi attualmente.

Secondo Amnesty International, processi segreti di questo tipo oltre a punire singoli imputati hanno lo scopo di seminare il terrore tra gli intellettuali e gli studiosi di cultura uigura e ridurli al silenzio.

Del giro di vite seguito alle proteste del luglio 2009 hanno fatto le spese, tra gli altri:

Hairat Niyaz, giornalista e amministratore di un sito Internet: sta scontando una condanna a 15 anni di carcere in un luogo sconosciuto per ‘aver messo in pericolo la sicurezza dello stato’, attraverso la sua attività di saggistica e un’intervista rilasciata ad alcuni giornalisti di Hong Kong;
Dilshat Paerhat, ex amministratore del sito ‘Diyarim’, condannato a cinque anni di carcere per il medesimo reato;
Nureli, ex amministratore del sito ‘Salkin’, condannato a cinque anni;
Nijat Azat, ex amministratore del sito ‘Shabnam’, condannato a otto anni.