La Francia deve ritirare il decreto sugli sgomberi dei rom

16 Settembre 2010

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Amnesty International ha chiesto alle autorità francesi di ritirare immediatamente il decreto emesso il 5 agosto dal ministero dell’Interno che prevede ‘lo smantellamento sistematico dei campi illegali’, dando priorità a quelli abitati dai rom.

Questo decreto, secondo Amnesty International, prende di mira una particolare comunità, secondo un criterio di ‘profilo etnico’ che non dovrebbe trovare posto nell’Unione europea e che pare invece derivare dalle affermazioni del presidente francese Nicolas Sarkozy secondo cui i ‘campi illegali’ abitati dai rom sono ‘focolai di criminalità’.

Il 9 settembre il Parlamento europeo ha chiesto la sospensione delle espulsioni di massa dei rom dal paese.

I parlamentari di Strasburgo, raccogliendo le sollecitazioni dell’European Roma Policy Coalition (di cui fa parte Amnesty International) hanno anche chiesto a tutti i governi europei di promuovere l’integrazione dei rom ed espresso profonda preoccupazione per ‘la retorica incendiaria e apertamente discriminatoria dei discorsi politici’ così come per ‘le misure adottate dalla Francia e da altri stati membri, che hanno preso di mira i rom e i girovaghi’.

Da agosto, la Francia ha espulso un migliaio di rom verso la Romania e la Bulgaria. In precedenza il presidente Nicolas Sarkozy aveva definito i campi irregolari ‘focolai di criminalità’. Di lì a poco, parecchi campi erano stati smantellati.

Amnesty International, che aveva subito accusato le autorità di Parigi di aver stigmatizzato le comunità rom e girovaghe che vivono nel paese, continua a chiedere alla Francia di porre fine al ciclo di discriminazione che ha portato alle espulsioni di massa dei rom.