La fusione tra Liv Golf e Pga Tour conferma lo sportwashing in Arabia Saudita

7 Giugno 2023

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In risposta alla notizia dell’accordo di fusione tra i circuiti del golf professionistico Liv Golf e Pga Tour, Felix Jakens, responsabile delle campagne prioritarie e sulle persone a rischio di Amnesty International Regno Unito, ha dichiarato: “Sebbene la notizia possa aver sorpreso positivamente alcuni appassionati di golf e commentatori sportivi, si tratta semplicemente di un ulteriore segnale di avanzamento del cosiddetto fenomeno dello sportwashing in Arabia Saudita”.

“È ormai evidente da tempo che l’Arabia Saudita sia disposta a investire ingenti somme di denaro per farsi prepotentemente spazio nel settore del golf di alto livello, come parte di un piano più ampio per diventare una grande potenza sportiva, provando a spostare l’attenzione dall’atroce violazione dei diritti umani nel paese”, ha aggiunto Jakens.

“Lontano dal fascino dei campi da golf e dalle telecamere, in Arabia Saudita sono state registrate crescenti repressioni, arresti di attivisti per i diritti umani e di critici del governo, nonché una serie di processi ingiusti e un ampio utilizzo della pena di morte, anche come strumento di repressione politica”, ha proseguito Jakens.

“Solamente nello scorso anno, le autorità saudite hanno messo a morte 196 persone, il numero più alto registrato negli ultimi 30 anni. Salma al-Shehab, una dottoranda presso l’Università di Leeds, è stata condannata a una lunga pena detentiva per aver espresso il suo sostegno alle attiviste per i diritti delle donne saudite su Twitter”, ha sottolineato Jakens.

“Il mondo del golf potrebbe presto archiviare una delle sue battaglie commerciali più famose, ma è di vitale importanza che questa nuova ondata di sportwashing in Arabia Saudita non venga usata per nascondere la crescente e disastrosa situazione dei diritti umani nel paese”, ha concluso Jakens.