Photo by Jeoffrey Maitem/Getty Images
Tempo di lettura stimato: 2'
“Quello di Duterte è un passo mal concepito e profondamente riprovevole ed è l’ennesimo segnale che chi ha posizioni di potere nelle Filippine è più interessato a nascondere le sue responsabilità nelle uccisioni che ad assicurare giustizia per le numerose vittime della brutale ‘guerra alla droga’”.
Sono le parole di James Gomez, direttore di Amnesty International per l’Asia sudorientale e il Pacifico, che replica alle dichiarazioni del presidente delle Filippine Rodrigo Duterte circa la volontà di ritirare il paese dal Tribunale penale internazionale.
“Fortunatamente per queste vittime, l’annuncio del presidente Duterte arriva troppo tardi per fermare le indagini preliminari avviate dal Tribunale e per eludere gli obblighi delle Filippine nei confronti della giustizia internazionale”.
“Duterte non può fermare l’accertamento internazionale delle responsabilità delle Filippine togliendo la firma allo Statuto di Roma del Tribunale penale internazionale”.
“Se le Filippine ritengono veramente che il Tribunale non abbia competenza sui crimini commessi nel paese, allora lancino la sfida dove va lanciata, all’interno del Tribunale stesso, invece di cercare codardamente di evadere la giustizia”.