La sorveglianza mirata e di massa

11 Ottobre 2022

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LA SORVEGLIANZA MIRATA E DI MASSA

di Laura Renzi, campaigner

In buona parte del mondo, i governi si stanno servendo di una serie di misure per sopprimere il dissenso organizzato. La sorveglianza mirata e di massa per tenere sotto controllo i manifestanti e rintracciarli dopo la partecipazione a una protesta è una di queste modalità. Le tecnologie di riconoscimento facciale, spesso utilizzate senza controllo giudiziario e in un quadro legislativo inadeguato, sono sempre più spesso impiegate dalla polizia e dalle forze di sicurezza per monitorare gli spazi pubblici, anche durante le manifestazioni. Queste tecnologie hanno un forte impatto sulle persone razzializzate e su altri gruppi che subiscono discriminazioni. Nel 2021, Amnesty International aveva citato in giudizio la polizia di New York, dopo che si era rifiutata di divulgare i documenti pubblici relativi all’acquisizione di tecnologie di riconoscimento facciale e altri strumenti di sorveglianza. Ad agosto di quest’anno, il giudice della Corte suprema dello stato di New York ha ordinato al dipartimento di polizia di condividere 2700 documenti ed email, relativi all’uso della sorveglianza facciale durante le manifestazioni del movimento Black Lives Matter. Grazie a questa sentenza, Amnesty International potrà finalmente indagare sull’uso della tecnologia per il riconoscimento facciale massicciamente utilizzata a New York.

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