CC Sara Prestianni
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All’indomani della strage di Melilla, in cui hanno perso la vita oltre 30 migranti e decine di altri sono rimasti feriti, Amnesty International ha sottolineato che i tragici fatti avvenuti il 24 giugno nell’enclave spagnola e alla frontiera tra questa e il Marocco sono frutto di vecchi, consueti e illegali comportamenti.
Ancora una volta, le autorità spagnole hanno effettuato respingimenti violenti e di massa, che sono proibiti dal diritto internazionale e impediscono di individuare chi, all’interno di un gruppo di persone, necessita di protezione internazionale.
Le autorità marocchine, dal canto loro, hanno fatto ricorso alla forza eccessiva, manganellando persone che erano già sotto il loro controllo e che non stavano opponendo resistenza.
Sebbene i migranti possano aver agito con violenza, i controlli alla frontiera devono essere attuati con dei limiti, in questo caso ampiamente oltrepassati.
Amnesty International ha sollecitato le autorità spagnole e marocchine a indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse da entrambi i lati della frontiera e ha ribadito che, per evitare situazioni del genere, occorre garantire procedure eque d’asilo e percorsi legali e sicuri per tutte le persone che sono costrette a fuggire dalle loro terre, a prescindere da dove provengano.