La Svizzera vota contro la libertà di religione

29 Novembre 2009

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29 novembre 2009

Amnesty International ha espresso profondo rammarico per la scelta della popolazione svizzera di introdurre il divieto di costruire minareti nella Costituzione. Il divieto, che entra in vigore immediatamente, viola sia la libertà di religione dei musulmani che vivono nel paese sia il principio di non discriminazione sulla base della fede religiosa, sancito in diversi strumenti internazionali di cui la Svizzera è parte.
 
 ‘Il voto a favore del referendum sorprende e delude. Il fatto che la Svizzera, un paese con una lunga tradizione di tolleranza religiosa e di accoglienza per le persone perseguitate, abbia accettato questa proposta grottescamente discriminatoria lascia scioccati‘ – ha detto David Diaz-Jogeix, vicedirettore del Programma Asia ed Europa centrale di Amnesty International.
 
La proibizione generale di costruire minareti viola il diritto dei musulmani presenti in Svizzera di praticare la loro religione e questo può danneggiare in maniera duratura la loro integrazione‘.
 
L’Islam è la seconda religione più diffusa in Svizzera dopo il Cristianesimo e i suoi fedeli rappresentano il 4 per cento della popolazione del paese. Ci si aspetta che il divieto sia respinto dalla Corte suprema federale della Svizzera o dalla Corte europea dei diritti umani.

Ulteriori informazioni

La proposta, presentata da due partiti svizzeri, chiedeva agli elettori di aggiungere la frase ‘La costruzione di minareti è vietata’ all’articolo 72 della Costituzione.

Secondo i sostenitori del referendum, la costruzione dei minareti non rientrerebbe nella libertà di religione perché non avrebbe ‘un significato religioso’. I minareti sarebbero ‘simboli della richiesta politico-religiosa di esercitare il potere e il dominio con la minaccia, in nome della presunta libertà di religione, dei diritti costituzionali degli altri’.
 
Attualmente in Svizzera vi sono quattro minareti.