Ungheria – Il 19 gennaio torna in libertà Ahmed H., un cittadino siriano che nel settembre 2015 era stato incriminato per “complicità in un atto di terrore”, ovvero il lancio di pietre per protestare contro la chiusura del confine tra Serbia e Ungheria. Condannato ai sensi delle leggi antiterrorismo a 10 anni, poi ridotti a sette e infine a cinque, era stato dichiarato idoneo al rilascio anticipato.
Somaliland – Il 25 febbraio viene rilasciato il poeta Abdirahman Ibrahim Adan. Era stato arrestato il 12 gennaio dopo aver declamato una poesia in cui denunciava violazioni dei diritti umani tra cui la brutalità della polizia e il trattamento degradante dei prigionieri.
Egitto – Il 4 marzo torna in libertà il fotogiornalista Mahmoud Abu Zeid, detto “Shawkan”. Arrestato il 14 agosto 2013 mentre stava documentando per conto di un’agenzia fotografica la repressione delle forze di sicurezza contro due manifestazioni al Cairo, ha trascorso in carcere cinque anni e mezzo.
Iran – Il 16 aprile viene rilasciato dopo quasi otto anni di isolamento Mohammad Ali Taheri, maestro del movimento mistico Erfan e-Halgheh (Circolo dei mistici) condannato a morte in primo grado nell’agosto 2017 per “corruzione sulla Terra” e poi in appello a cinque anni di carcere.
Stati Uniti d’America – Il 9 maggio il nuovo governatore della California, Gavis Newsom, annuncia la sospensione delle pene capitali per tutta la durata del suo mandato, che scadrà nel 2023.
Grecia – Il 6 giugno il parlamento approva un emendamento che modifica la legislazione in materia di violenza sulle donne introducendo il criterio dell’assenza del consenso per la qualificazione del reato di stupro.
Italia – L’8 luglio la prima corte d’assise d’appello di Roma commina 24 ergastoli per il sequestro e l’omicidio di 23 cittadini di origine italiana residenti in Bolivia, Cile, Perù e Uruguay all’epoca delle dittature militari degli anni Settanta e Ottanta. Fra i condannati c’è anche Jorge Nestor Troccoli, l’unico attualmente residente in Italia, ritenuto membro dell’intelligence uruguayana legata all’allora dittatura del suo paese.
El Salvador – Il 19 agosto Evelyn Hernández viene prosciolta dall’accusa di omicidio aggravato. Nell’aprile 2016 aveva subito un intervento ostetrico di emergenza che aveva causato la fine della sua gravidanza. Per questo, era stata condannata a 30 anni di carcere. Nel 2018 un tribunale di secondo grado aveva annullato la condanna ordinando un nuovo processo.
Russia – Il 7 settembre il regista cinematografico ucraino Oleg Sentsov viene rilasciato nel contesto di uno scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. Nel 2015 era stato condannato a 20 anni di carcere per “terrorismo” al termine di un processo irregolare, solo per aver espresso opposizione all’occupazione russa della Crimea. Dal momento dell’arresto aveva trascorso in carcere circa sei anni.
Camerun – Il 5 ottobre un tribunale militare rimette in libertà oltre 90 prigionieri, tra i quali il leader del Movimento di rinascita del Camerun, Maurice Kamto, l’avvocata Michèle Ndoki e Gaston Philippe Abe Abe, meglio noto come Valsero, rapper di fama internazionale. Arrestati il 28 gennaio, nei loro confronti pendevano accuse che avrebbero potuto portare a una condanna a morte.
Italia – Il 28 novembre il Tribunale civile di Roma ha dato ragione a 14 ricorrenti, sostenuti da Amnesty International Italia, che nel 2009 erano stati respinti in Libia. La sentenza ha stabilito che le persone ricorrenti hanno diritto al risarcimento del danno e soprattutto il diritto di “accedere nel territorio italiano allo scopo di presentare domanda di riconoscimento della protezione internazionale ovvero di protezione speciale“.
Sierra Leone – Il 12 dicembre la Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale accoglie un ricorso, presentato da due Ong locali e sostenuto anche da Amnesty International, e giudica discriminatorio il provvedimento emanato nel 2015 dal governo che impediva alle ragazze incinte di frequentare le lezioni e di presentarsi agli esami: in quel modo, dichiara la Corte, è stato violato il loro diritto all’istruzione.