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Amnesty International ha sollecitato le autorità egiziane a ritirare il progetto di legge che renderebbe illegali scioperi e proteste che ‘recano intralcio al lavoro delle istituzioni pubbliche o delle autorità durante uno stato d’emergenza’, prevedendo il carcere o pesanti multe per i trasgressori.
Una legge del genere, se approvata, violerebbe l’articolo 12 del Patto internazionale sui diritti civili e politici e l’articolo 8 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, di cui l’Egitto è stato parte.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani, il collegamento tra questa proposta di legge repressiva e lo stato d’emergenza dimostra una volta di più quanto ci sia bisogno dell’immediata abolizione di quest’ultimo, in vigore dal 1981. Sarebbe fondamentale, inoltre, in questo periodo di transizione, che il governo ad interim proteggesse i diritti umani fondamentali, come quello di protestare e scioperare.
Nelle ultime settimane, numerosi manifestanti pacifici sono stati arrestati. Molti di essi hanno denunciato di aver subito torture e sono stati processati dalle corti marziali.
Dopo le dimissioni dell’ex presidente Hosni Mubarak, sono stati indetti svariati cortei, sit-in e scioperi per protestare contro l’alto costo della vita e chiedere salari più alti e migliori condizioni di lavoro.