Tempo di lettura stimato: 3'
Fino al 6 giugno, tornerà il consueto appuntamento con le video chat di Amnesty International Italia: ospiti nazionali e internazionali racconteranno in diretta su amnesty.it il loro lavoro in difesa dei diritti umani.
È possibile già da ora inviare domande a cui gli ospiti risponderanno in diretta.
Scrivi a: videochat@amnesty.it
In molti paesi europei alle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali viene negato il diritto alla libertà di espressione, di riunione e di manifestazione in pubblico e i Pride sono vietati.
In Albania, le persone Lgbti non possono esprimere liberamente il loro orientamento sessuale, perché vengono discriminate e stigmatizzate dalla società a cui appartengono.
In Russia, il parlamento di San Pietroburgo ha di recente introdotto un disegno di legge che limita il diritto alla libertà di espressione delle persone Lgbti prevedendo multe per ‘azioni pubbliche volte alla propaganda di sodomia, lesbismo, bisessualità, transgenderismo fra i minori’.
In Turchia le persone transgender sono spesso vittime di aggressioni e uccisioni e non sono tutelate, nella legge e nella prassi, contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Nel paese i crimini di odio contro le persone Lgbti colpiscono maggiormente le persone transgender nel paese. Le donne transgender spesso non hanno accesso al mondo del lavoro e sono costretti a fare le lavoratrici del sesso, con il rischio di subire aggressioni e maltrattamenti.
Di queste violazioni dei diritti delle persone Lgbti in Albania, Russia e Turchia parleremo in video chat il 6 giugno, con Olga Lenkova dell’associazione Coming Out di San Pietroburgo; Şevval Kılıç, attivista transgender della Turchia e Amarildo Fecanji, del Pink Embassy dell’Albania.
6 giugno, ore 18.30
Già da ora è possibile inviare domande a cui gli ospiti risponderanno in diretta.
Scrivi a: videochat@amnesty.it
Leggi le biografie di Olga Lenkova, Sevval Kilic e Amarildo Fecanji.