Legge sul cyberbullismo: il commento di Amnesty International Italia

29 Maggio 2017

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Amnesty International Italia ha espresso soddisfazione per la legge a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 17 maggio 2017, con la quale la definizione di cyberbullismo entra nell’ordinamento giuridico italiano.

Amnesty International Italia sottolinea, in particolare, che la legge privilegia la prevenzione, oltre all’azione di contrasto, a partire dalla scuola, e rileva in particolare il fatto che i minorenni (over 14) vittime di cyberbullismo possano agire in prima persona nella difesa dei loro diritti, in linea con l´articolo 12 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che richiama all´ascolto del minore nelle questioni che lo riguardano.

Tra gli aspetti positivi della legge, Amnesty International Italia evidenzia:

  • la creazione di un tavolo da parte della presidenza del consiglio “per individuare e attuare una strategia utile a prevenire e contrastare il cyberbullismo, creando una banca dati per monitorarlo“;
  • la richiesta, alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di promuovere l’educazione all’uso consapevole di Internet e ai diritti e doveri connessi all’utilizzo delle tecnologie informatiche, allargando la loro collaborazione ad enti locali, servizi territoriali, organi di polizia, associazioni ecc.;
  • la promozione, da parte dei servizi sociali territoriali e con l’ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità della legge, di “progetti personalizzati volti a sostenere i minori vittime di atti di bullismo e di cyberbullismo nonché a rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori artefici di tali condotte“;
  • la procedura di ammonimento verso gli autori di atti di cyberbullismo, che si richiama al quadro normativo dello stalking.

Tra i punti critici o comunque migliorabili, la legge non chiarisce come si svolga la designazione di un referente all’interno di ogni scuola – punto chiave nell’opera di prevenzione – né è sufficientemente definito il piano di formazione di questi referenti.

Inoltre, la legge prospetta un lavoro di notevole impegno ma, proprio in questa ottica, le limitate risorse messe a disposizione potrebbero essere insufficienti a soddisfare le aspettative e dunque potrebbero rischiare di pregiudicare, anziché rafforzare, gli aspetti di prevenzione.

Roma, 29 maggio 2017

Per interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio Stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it