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Amnesty International ha chiesto che l’espulsione degli ambasciatori siriani da alcuni paesi occidentali, intesa ad esprimere l’oltraggio globale per le uccisioni di Houla, sia seguita da azioni concrete da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’organizzazione per i diritti umani ha rinnovato la richiesta a Russia e Cina affinché cessino di proteggere le autorità siriane.
‘Possiamo solo sperare che gli ultimi avvenimenti nel paese possano rafforzare la pressione sulle autorità di Damasco e condurre ad azioni concrete da parte del Consiglio di sicurezza. Gli orribili eventi di Houla costituiscono un ulteriore ragione perché Russia e Cina cambino posizione’ – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
‘La Russia, la Cina e gli altri stati membri del Consiglio di sicurezza dovrebbero deferire urgentemente la situazione della Siria al procuratore della Corte penale internazionale e chiedere alle autorità siriane di consentire l’ingresso della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta: due richieste che Amnesty International reitera da mesi. Inoltre, tutti gli stati dovrebbero esercitare la giurisdizione universale sui crimini contro l’umanità e i crimini di guerra commessi in Siria’ – ha aggiunto Luther.
A Houla, venerdì 25 maggio, sono state uccise 108 persone, la maggior parte delle quali vittime di esecuzioni sommarie. Il 29 maggio Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito e Spagna hanno espulso gli ambasciatori siriani.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 30 maggio 2012
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