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Il 28 giugno la Corte Costituzionale della Corea del Sud ha stabilito che gli obiettori di coscienza potranno svolgere qualche tipo di servizio civile al posto della leva obbligatoria di due anni.
Non è ancora chiaro, né del resto era compito della Corte entrare nei dettagli, in cosa consisterà il servizio civile, né quali saranno i requisiti per ottenere l’esenzione dal servizio militare.
Alla Corte Costituzionale si erano rivolti, nel 2014, Amnesty International, i Quaccheri, la Commissione internazionale dei giuristi, War Resisters’ International e altre organizzazioni, sostenendo che l’assenza di norme in favore dell’obiezione di coscienza costituisse un’indebita interferenza nei confronti del diritto alla libertà di pensiero e di fede religiosa, incompatibile col diritto internazionale.
Alla sentenza, se non altro alla tempistica della sua pronuncia, potrebbero aver contribuito anche fatti calcistici.
Durante la prima fase dei mondiali di Russia 2018, i tifosi della Corea del Sud – che si è ben comportata, contribuendo addirittura all’eliminazione della Germania – avevano chiesto a gran voce che il campioncino nazionale, Son Heung-min, ottenesse l’esonero dal servizio di leva. Il Ministro della Difesa aveva risposto picche, ma aveva ammesso che presto gli obiettori di coscienza avrebbero potuto svolgere una qualche forma di servizio civile. Di lì a poche ore, la Corte Costituzionale gli ha fatto eco!
Ora sta al governo fare il resto: adottare una legge che disciplini il servizio civile, prendere una decisione di buon senso in favore degli oltre 200 obiettori in prigione e ripulire la fedina penale delle migliaia di obiettori che hanno scontato condanne fino a tre anni di carcere.
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