Libano, ancora ferma l’inchiesta sull’esplosione al porto di Beirut

24 Gennaio 2023

Photo by ANWAR AMRO/AFP via Getty Images

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Il giudice Tarek Bitar continua a essere ostacolato dalle autorità libanesi, che abusano della legge e dei poteri a loro disposizione per evitare di essere chiamate in causa per la devastazione, i morti e i feriti della terribile esplosione al porto di Beirut dell’agosto 2020.

Nel corso delle sue indagini il giudice Bitar ha messo sotto accusa numerosi alti funzionari – tra i quali il capo dell’Agenzia per la sicurezza nazionale e il capo dei Servizi di sicurezza – ed esponenti politici libanesi. Si è trovato di fronte ben 25 richieste di abbandonare l’inchiesta, che è ferma dal dicembre 2021.

Il 23 gennaio il procuratore presso la Corte di cassazione ha dichiarato che considererà “inesistente” l’analisi legale del giudice Bitar.

Nel giugno 2021 Amnesty International, insieme a una coalizione di oltre 100 organizzazioni libanesi e internazionali per i diritti umani, ha sollecitato il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ad avviare un’indagine internazionale sull’esplosione al porto di Beirut. Questa richiesta è stata fatta propria, nell’agosto 2022, da numerosi parlamentari libanesi.