Libano: ritrovati due corpi delle vittime della guerra civile

26 Novembre 2009

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(26 novembre 2009)

Amnesty International ha chiesto alle autorità libanesi di incrementare gli sforzi per far luce sulla sorte di migliaia di persone sequestrate tra il 1975 e il 1990, durante la guerra civile nel paese.

La richiesta dell’organizzazione segue la conferma, avvenuta lunedì, dei risultati del test del DNA in base al quale i resti recuperati la settimana scorsa appartengono al giornalista britannico Alec Collet, il 64enne sequestrato a Beirut nel 1985. È stato ritrovato anche il corpo di una persona giovane, ma non è stato identificato.

Il ritrovamento dei resti di Alec Collet dimostra l’inadeguatezza dei passi fatti dalle autorità libanesi per far luce su quanto accaduto e sul luogo in cui si trovano i libanesi, palestinesi e persone di altre nazionalità rapite dalle milizie armate o soggette a sparizione forzata da parte delle forze libanesi, siriane  e israeliane.

Inoltre, l’evidente incapacità d’identificare il secondo corpo evidenzia il fallimento nella creazione di un database di campioni di DNA dei membri delle famiglie degli scomparsi, database che le associazioni dei familiari delle vittime della guerra civile chiedono da più di 10 anni.

A quasi 20 anni dalla fine della guerra civile, le autorità libanesi non hanno esumato le fosse comuni, nonostante il riconoscimento ufficiale della loro esistenza.

Probabilmente, nel luogo del ritrovamento, vi sono altri resti; Amnesty International chiede alle autorità libanesi di mettere immediatamente sotto controllo il sito e procedere a eventuali esumazioni; se saranno trovati dei corpi, dovranno essere identificati e restituiti alle famiglie.
 
Maggiori informazioni sono disponibili online