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Il 10 giugno il tribunale di Shali, in Cecenia, ha concesso la libertà condizionale al difensore dei diritti umani Oyub Titiev, dopo quasi un anno e mezzo trascorso in carcere.
Titiev, direttore dell’ufficio per la Cecenia del Centro per i diritti umani “Memorial”, era stato fermato il 9 gennaio 2018 da una pattuglia della polizia, che in seguito aveva affermato di aver trovato droga a bordo della sua automobile: un addebito sempre respinta da Titiev, che accusa la polizia di aver piazzato la droga all’interno del veicolo. Una prassi consolidata in Russia, quando si tratta di ridurre al silenzio attivisti e giornalisti scomodi.
Dopo 14 mesi di detenzione preventiva, il 18 marzo di quest’anno Titiev era stato condannato a quattro anni di colonia penale per “possesso di droga”.
Le organizzazioni per i diritti umani sostengono che Titiev sia un prigioniero di coscienza, perseguitato solo per la sua azione in favore delle vittime delle violazioni dei diritti umani in Cecenia.
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