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Amnesty International ha chiesto oggi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di deferire alla Corte penale internazionale la situazione della Libia e di imporre un embargo immediato sulle armi.
‘Il colonnello Gheddafi e la sua catena di comando devono capire che risponderanno delle loro azioni. È necessario che sappiano che andranno incontro a indagini e processi. Per chi ordina e chi esegue i crimini in corso in Libia deve suonare questo campanello d’allarme: non resteranno impuniti‘ – ha dichiarato Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International.
‘Gli stati membri del Consiglio di sicurezza devono agire ora per fermare le oltraggiose violazioni dei diritti umani che si stanno commettendo nelle strade di Tripoli e in altre parti della Libia‘ – ha aggiunto Shetty.
Amnesty International ha rinnovato la richiesta al Consiglio di sicurezza, già formulata il 23 febbraio, affinché imponga un embargo immediato sulle armi verso la Libia, impedendo in questo modo il trasferimento di equipaggiamento e personale, e congeli gli assetti patrimoniali del colonnello Gheddafi, delle persone a lui legate e di chiunque altro sia coinvolto in violazioni dei diritti umani.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 25 febbraio 2011
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