Libia sospesa dal Consiglio per i diritti umani

3 Marzo 2011

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Amnesty International ha accolto con favore la sospensione della Libia dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, dopo la repressione delle proteste nel paese che avrebbero causato la morte di centinaia di persone.

La richiesta è arrivata dopo che lunedì 28 febbraio i 192 stati membri dell’Assemblea generale dell’Onu avevano adottato all’unanimità una risoluzione sulla Libia.

Amnesty International ha apprezzato la decisione dell’Assemblea generale di sospendere la Libia dal Consiglio Onu per i diritti umani. Questa è un chiaro monito per il colonnello Gheddafi e per coloro che agiscono ai suoi ordini: le uccisioni illegali e altre violazioni dei diritti umani non saranno tollerate‘ – ha dichiarato Malcom Smart, direttore del Programma Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International.

La comunità internazionale deve continuare a dire a chiare lettere che i leader libici e coloro che nel paese commettono crimini di diritti umani saranno chiamati a rendere conto del loro operato e dovranno far fronte alle conseguenze delle loro azioni. Questa decisone rinforza il deferimento della Libia alla Corte penale internazionale da parte del Consiglio di sicurezza e sottolinea la determinazione della comunità internazionale a porre fine alle violazioni dei diritti umani nel paese‘.

Amnesty International ha anche sollecitato il Consiglio Onu per i diritti umani, la Lega araba e l’Unione africana a procedere all’invio delle annunciate missioni in Libia e di trasmettere le loro conclusioni al pubblico ministero della Corte penale internazionale il prima possibile.

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