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Amnesty International ha criticato l’Iran per aver rigettato importanti raccomandazioni delle Nazioni Unite volte a migliorare la situazione dei diritti umani nel paese, tra cui porre fine alle esecuzioni di minorenni, rafforzare le garanzie del processo equo, investigare sulle accuse di tortura, incluso lo stupro, e rilasciare i detenuti che hanno esercitato pacificamente i loro diritti umani.
Pur avendo accettato la raccomandazione di cooperare con esperti dell’Onu sui diritti umani, l’Iran ha respinto quelle che chiedevano di consentire al Relatore speciale dell’Onu sulla tortura di visitare il paese. Inoltre, il governo di Teheran ha accolto la raccomandazione sul rispetto della libertà religiosa, ma ha respinto quella di porre fine alla discriminazione contro le persone della fede baha’i.
Il Consiglio Onu sui diritti umani a Ginevra sta riesaminando la risposta dell’Iran alle raccomandazioni avanzate alla delegazione iraniana dagli altri paesi dell’Onu.
L’Iran ha accettato 123 raccomandazioni, ha espresso riserva su 20 e ne ha rigettate 45.
Amnesty International ha espresso perplessità per le numerose contraddizioni presenti tra le raccomandazioni accettate e quelle rigettate. Il rifiuto di alcune raccomandazioni simili ad altre accolte solleva dubbi sulla buona volontà delle autorità di dare seguito alle raccomandazioni accolte.
Inoltre, l’Iran ha detto di volere rafforzare la cooperazione con le organizzazioni per i diritti umani, ma non ha risposto alle ripetute richieste di Amnesty International di incontrare i membri della delegazione presente a Ginevra.
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