L’Irlanda accolga la richiesta dell’Onu di referendum costituzionale sull’aborto

23 Giugno 2015

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A seguito delle critiche espresse il 22 giugno dal Comitato sui diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite sulla legge vigente in Irlanda in materia di aborto, Amnesty International ha dichiarato che il governo di Dublino dovrebbe ammettere che l’ottavo emendamento del 1983 alla costituzione irlandese è causa dei gravi violazioni di diritti umani. Il Comitato, esaminando l’applicazione da parte dell’Irlanda del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, ha criticato ‘la legge altamente restrittiva sull’aborto in Irlanda e la sua rigida interpretazione‘ aprendo così la strada a una sua riforma.

Colm O’Gorman, direttore esecutivo di Amnesty International Irlanda, ha dichiarato: “L’Onu è chiara su cosa dice il diritto internazionale sull’Irlanda: le sue leggi sull’aborto violano i diritti umani di donne e ragazze. Le raccomandazioni emanate dal Comitato indicano le riforme legali sull’accesso ai servizi e alle informazioni sull’aborto che sono necessarie affinché l’Irlanda rispetti i suoi impegni in materia di diritti umani. Il Comitato è stato categorico sul fatto che l’Irlanda dovrebbe fissare un referendum sull’ottavo emendamento alla costituzione.

Anche il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti umani, che monitora il rispetto del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ha chiesto nel luglio 2014 all’Irlanda di rivedere la sua costituzione. Ci troviamo di fronte a un fatto palese: i due comitati di esperti incaricati di interpretare due importanti trattati sui diritti umani hanno espresso una posizione univoca. L’Irlanda ora deve agire. Speriamo e ci aspettiamo che il governo accetterà tale richiesta. In vista delle elezioni, tutte i partiti dovrebbero inserire nei loro programmi elettorali un impegno concreto per svolgere un referendum abrogativo dell’ottavo emendamento.

Il governo deve prendere seriamente in considerazione le preoccupazioni espresse dal Comitato sulla natura restrittiva dell’Atto sulla protezione della vita durante la gravidanza del 2013. La richiesta, da parte del Comitato, di linee guida sull’applicazione di questa legge fa eco ai timori di Amnesty International sull’assenza di chiarezza giuridica e procedurale su ciò che ha implicazioni di vita o di morte per le donne e le ragazze incinte.

Due settimane fa, Amnesty International ha pubblicato un rapporto sulla legislazione irlandese in tema di aborto, mettendo in evidenza le sofferenze inflitte alle donne a causa dell’impossibilità di veder tutelati i loro diritti. La riforma delle leggi sull’aborto in Irlanda è attesa ormai da lungo tempo. Ogni giorno, 10-12 donne irlandesi vanno ad abortire all’estero. L’Irlanda non può continuare a esternalizzare i suoi obblighi sui diritti umani. Il governo irlandese non può aspettare un’altra tragedia prima di agire per riformare le leggi restrittive sull’aborto‘.