L’Italia deve evitare un’ulteriore crisi umanitaria e desistere da espulsioni sommarie

21 Aprile 2011

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Facendo seguito a una missione di ricerca condotta sull’isola di Lampedusa e al centro di Mineo denominato ‘villaggio della solidarietà’, Amnesty International ha trasmesso una serie di raccomandazioni al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell’Interno Roberto Maroni, esprimendo tra l’altro profonda preoccupazione per le espulsioni sommarie collettive di cittadini tunisini, in corso da Lampedusa a seguito della firma di un accordo tra i governi di Tunisia e Italia.

Nelle due lettere inviate il 20 aprile, Amnesty International ha sollecitato il governo italiano a predisporre un piano chiaro per evitare un’ulteriore crisi umanitaria a Lampedusa o in altre parti d’Italia e assicurare il pieno rispetto dei diritti umani delle persone che arrivano nel paese. È necessario, precisa Amnesty International, valutare in modo adeguato, anche attraverso un effettivo esame all’arrivo, le necessità individuali di chiunque giunga in Italia, comprese quelle delle persone che approdano a Lampedusa. Occorrerà, inoltre, adottare le misure necessarie per assicurare l’accesso alle informazioni, come ad esempio quelle riguardanti il diritto di chiedere asilo. Il principio di non-refoulement (non respingimento) dovrà essere costantemente rispettato.

Rispetto al centro di Mineo, nel quale sono stati trasferiti richiedenti asilo da altri centri italiani, Amnesty International ha sollecitato le autorità italiane a istituire senza ritardo procedure d’asilo adeguate. L’organizzazione ha inoltre chiesto l’immediata cessazione dei trasferimenti da altre regioni d’Italia dei richiedenti asilo che abbiano già sviluppato relazioni a livello locale e/o il cui esame della domanda sia già iniziato o cui sia stata già assicurata assistenza legale. In casi del genere, i trasferimenti dovrebbero aver luogo solo dopo che le persone interessate abbiano dato il loro pieno e informato consenso.

Preoccupata per la mancata trasparenza sulle espulsioni, Amnesty International ha inoltre chiesto alle autorità italiane di rendere noto il testo dell’accordo raggiunto con le autorità tunisine, sulla base del quale il 7 aprile sono iniziate le espulsioni sommarie di cittadini tunisini. Le autorità italiane dovrebbero immediatamente desistere da ogni ulteriore espulsione sommaria e assicurare che la situazione di chiunque approdi in Italia riceva un esame adeguato per determinare ogni eventuale necessità di protezione. A tutti i nuovi arrivati dovrebbe essere garantito l’accesso a una procedura equa ed efficace d’asilo, così come a procedure per ricorrere contro l’espulsione per ragioni di altra natura, qualora intendano farlo.

Alla luce delle continue e ampie segnalazioni sulla crisi umanitaria che si stava sviluppando sull’isola, una delegazione di Amnesty International ha visitato Lampedusa dal 29 marzo al 1° aprile 2011 e, il 2 aprile, il centro di Mineo denominato ‘villaggio della solidarietà’.

Un più ampio documento sulle conclusioni della missione di ricerca di Amnesty International a Lampedusa e Mineo è disponibile online in lingua inglese.

Guarda il videoLampedusa humanitarian crisis’

(1 aprile 2011) ‘A Lampedusa è stata creata una crisi umanitaria’. La delegazione di Amnesty International presenta le prime conclusioni della missione di ricerca

(1 aprile 2011) Lampedusa diventa un incubo per i migranti africani

FINE DEL COMUNICATO                                             Roma, 21 aprile 2011

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