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“Il tentativo di legalizzare i respingimenti dei richiedenti asilo ai confini della Lituania dà il via libera alla tortura”. Lo ha affermato oggi Amnesty International in vista del voto, previsto questa settimana, del parlamento della Lituania su un disegno di legge che mira a legalizzare i respingimenti.
Se approvate, le modifiche alla legge lituana sul confine di stato e sulla relativa protezione sancirebbero, di fatto, la pratica già in corso dei respingimenti alle frontiere, che attualmente costringe persone al rimpatrio in luoghi dove rischiano la tortura e altri maltrattamenti.
Il diritto internazionale vieta i rimpatri collettivi e il ritorno di chiunque in un paese dove possa subire gravi violazioni dei diritti umani.
“Invece di prendere misure necessarie e urgenti per fermare l’uso della violenza, delle intimidazioni e dei maltrattamenti fisici nell’ambito delle operazioni di respingimento, questa legge dà il via libera alla tortura” ha dichiarato Nils Muižnieks, Direttore di Amnesty International per l’Europa.
La votazione si terrà settimane dopo la diffusione di un rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, il principale organismo europeo contro la tortura, su come le autorità di stati tra cui la Lituania abbiano fatto ricorso a pratiche qualificate come tortura nei confronti di rifugiati e migranti che tentavano di attraversare le frontiere europee.
Una ricerca di Amnesty International, pubblicata nel giugno 2022, ha rivelato che le autorità di frontiera in Lituania hanno inflitto a rifugiati e migranti violazioni dei diritti umani, inclusi attacchi crudeli e gratuiti con manganelli o taser. Inoltre, molti migranti e rifugiati sono stati picchiati e colpiti con pietre e proiettili di gomma mentre giacevano a terra semi-coscienti dopo essere stati esposti a gas lacrimogeni in spazi chiusi.