L’Onu deve rendere pubblico il rapporto sui crimini di guerra nello Sri Lanka

13 Aprile 2011

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Amnesty International ha chiesto alle Nazioni Unite di rendere pubblico un rapporto sui crimini di guerra commessi nel conflitto armato dello Sri Lanka, che sta per essere sottoposto da un comitato di esperti al Segretario generale Ban Ki-moon.

Il comitato di esperti era stato istituito nel giugno 2010, a seguito di un impegno congiunto assunto dal presidente dello Sri Lanka Rajapaksa e dallo stesso Ban nel maggio 2009, in favore dell’accertamento delle responsabilità per le violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario commesse nelle fasi finali di un conflitto che ha devastato l’isola per un quarto di secolo e che è terminato proprio nel maggio di due anni fa.  Il governo dello Sri Lanka, poco dopo, aveva protestato contro la nomina del comitato, definita ‘non richiesta e non necessaria’.

Amnesty International ha sollecitato le Nazioni Unite ad avviare un’indagine indipendente internazionale sull’uccisione di oltre 10.000 civili, sull’uso di scudi umani e sull’arruolamento di bambini soldato da parte delle Tigri per la liberazione della patria Tamil (Ltte), sui bombardamenti dell’esercito dello Sri Lanka contro aree civili ad alta densità abitativa e sull’acuta privazione di cibo, acqua e cure mediche cui è stata sottoposta la popolazione intrappolata nel conflitto, circa 300.000 persone che, alla fine del conflitto, sono state trasferite in ‘campi di accoglienza’. Migliaia di presunti membri delle Ltte restano in quelli che le autorità ora chiamano ‘centri di rieducazione’, senza accusa né processo.

Per decenni, le Ltte hanno sistematicamente preso di mira i civili, lanciato attacchi suicidi contro autobus e stazioni ferroviarie, assassinato esponenti politici e arruolato bambini soldato.

Dal canto loro, le forze governative e i gruppi armati loro affiliati hanno agito con impunità, rendendosi responsabili di esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate e torture nei confronti di chi era sospettato di avere legami con le Ltte.

L’impunità per le violazioni dei diritti umani è  stata la regola per tutta la durata della guerra civile dello Sri Lanka. Secondo Amnesty International, per aprire una nuova pagina nella storia del paese e ripristinare la fiducia della popolazione, l’unica cosa da fare è garantire verità e giustizia.