L’Onu dia il via ai negoziati per la Convenzione sui crimini contro l’umanità

9 Ottobre 2024

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Amnesty International ha sollecitato gli stati membri delle Nazioni Unite a promuovere una risoluzione per avviare con urgenza negoziati formali su una Convenzione per la prevenzione e la punizione dei crimini contro l’umanità. L’obiettivo è rafforzare il quadro giuridico internazionale e limitare gli spazi in cui i responsabili di questi crimini possano sentirsi sicuri di sfuggire a indagini e processi.

L’appello di Amnesty International arriva durante la sessione della VI Commissione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che sta esaminando il tema dei “crimini contro l’umanità”. I lavori della Commissione sono previsti fino al 22 novembre.

“Le prossime sei settimane rappresentano un’opportunità unica per la comunità internazionale di fare finalmente progressi nel negoziato e nell’adozione di una convenzione sui crimini contro l’umanità. Un trattato di questo tipo aprirebbe nuove strade, oggi disperatamente necessarie, per garantire giustizia, verità e riparazione alle vittime e ai sopravvissuti di alcuni dei crimini più atroci”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

A differenza di altri crimini di diritto internazionale, come il genocidio e i crimini di guerra, attualmente non esiste una convenzione specifica e autonoma per i crimini contro l’umanità. Sebbene lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale li proibisca, una Convenzione sui crimini contro l’umanità applicata dagli stati rafforzerebbe ulteriormente il sistema della giustizia internazionale, compreso quello della Corte penale internazionale.

“La Convenzione sui crimini contro l’umanità potrebbe rappresentare una pietra miliare sotto molti aspetti. Imponendo agli stati l’obbligo non solo di criminalizzare e punire tali crimini, ma anche di prevenirli e di cooperare con altri stati, inclusa l’assistenza legale reciproca, verrebbe rafforzata la cooperazione internazionale”, ha aggiunto Callamard.

Il nuovo trattato migliorerebbe inoltre gli standard internazionali sulla giustizia di genere, riconoscendo crimini legati al genere che hanno ricevuto finora poca attenzione internazionale, come l’apartheid di genere, il matrimonio forzato e l’aborto forzato.

“È ora di avere una legge internazionale in grado di far fronte alla guerra secolare contro donne, ragazze e persone Lgbtqia+ in molte parti del mondo”, ha affermato Callamard.

Una convenzione sui crimini contro l’umanità renderebbe più difficile per i responsabili sfuggire alla giustizia. Ad esempio, l’attuale bozza include disposizioni per la giurisdizione universale su tutti i crimini coperti. Gli stati sarebbero obbligati a perseguire o estradare qualsiasi sospetto nelle loro mani, indipendentemente dal luogo in cui il crimine è stato commesso o dalla nazionalità del sospettato o della vittima, permettendo anche ai tribunali nazionali di occuparsi di casi che la Corte penale internazionale non può o non vuole perseguire.

I crimini contro l’umanità sono un fenomeno globale. Negli ultimi 10 anni, Amnesty International ha trovato prove di tali crimini in almeno 18 paesi in tutto il mondo.

“Nessuna regione del mondo è immune da queste atrocità, che colpiscono profondamente la coscienza umana. Le recenti e attuali situazioni in paesi come Afghanistan, Cina, Etiopia, Iran, Israele e il Territorio palestinese occupato, Myanmar, Nicaragua, Filippine, Siria, Ucraina e Venezuela sono un costante promemoria della necessità urgente di rafforzare il sistema di giustizia internazionale”, ha concluso Agnès Callamard.