L’orchestra Karasciò vince il premio Amnesty Emergenti

26 Luglio 2010

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(27 luglio 2010)

Si è conclusa domenica 25 luglio, la XIII edizione di ‘Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty’. La presidente della Sezione Italiana di Amnesty Italia, Christine Weise, ha premiato i progetti musicali di esordienti e artisti noti che meglio hanno interpretato le tematiche relative ai diritti umani.
 

Il premio Amnesty Emergenti è andato  alla Piccola Orchestra Karasciò per ‘Beshir’, il brano che racconta la coraggiosa e disperata traversata di un migrante diretto in Italia.
 
A Giorgio Barbarotta, per Bal Ashram, brano sull’omonima comunità autosufficiente di Varanasi (India) che accoglie bambini abbandonati provenienti da situazioni di disagio, e a Prhome per Black Rain, canzone che affronta il tema della dignità dell’individuo, sono stati conferiti rispettivamente il premio della Critica e il premio Giuria popolare. 
 
Durante la serata finale del concorso, condotta da Gianluca Polverari di Radio Città Aperta e Savino Zaba di Radio 2, è stato consegnato il premio Amnesty Italia a Carmen Consoli per il brano ‘Mio Zio’.  

Amnesty International s’è già occupata specificatamente di donne attraverso la campagna ‘Mai più violenza sulle donne’ e lo fa tutt’ora attraverso la campagna ‘Io pretendo dignità’, cercando di cambiare la situazione negli slum, baraccopoli prive di servizi essenziali e controlli, come quella di Kibera in Kenya, dove una donna su quattro viene violentata. Amnesty International denuncia che la violenza sulle donne è tra le violazioni più diffuse ed è presente a ogni livello sociale e in ogni paese, Italia compresa. È proprio all’interno delle famiglie,  infatti,  che si consuma questa violazione in modo invisibile e subdolo. Ringrazio Carmen Consoli per aver sottolineato con il suo brano la necessità di far luce su questi abusi‘ – ha dichiarato Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, nel corso della conferenza stampa tenutasi presso il Comune di Villadose.

La mia è un’incitazione a denunciare gli abusi nonostante la difficoltà di farlo in  culture come la nostra, ma io credo che dire la verità rechi sempre con se una grande dignità‘ – ha dichiarato Carmen Consoli. 

Sono contenta di collaborare spiritualmente a questa iniziativa di Amnesty, mossa dal bisogno di dare voce ai più deboli; mi piace l’idea di contribuire come se fossi un piccolo soldatino al servizio dell’associazione e dei diritti. La musica può dare voce al silenzio, può emozionare; è un’azione non tangibile, ma può sensibilizzare gli animi e ingentilire il cuore‘ – ha concluso la cantante.