L’Ungheria inaugura la presidenza Ue con una discutibile legge sui media

3 Gennaio 2011

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Il 1°gennaio 2011, lo stesso giorno in cui il paese ha assunto la presidenza dell’Unione europea, in Ungheria è entrata in vigore la Legge sui mezzi di comunicazione e la libertà di stampa che costituisce una potenziale minaccia nei confronti della libertà d’espressione.

La Legge, che non ha precedenti all’interno dell’Unione europea, impone le medesime restrizioni a tutti i mezzi d’informazione (radiotelevisivi, cartacei, on line) e a prescindere se siano di proprietà pubblica o privata, conferendo inoltre ampi poteri a una nuova Autorità sulle comunicazioni e sui mezzi d’informazione nazionali.

Quest’Autorità potrà imporre multe da 35.000 euro per i periodici fino a 730.000 euro per i mezzi radiotelevisivi  per contenuti considerati contrari ‘all’interesse pubblico’, ‘alla morale comune’ e ‘all’ordine nazionale’. Multe potranno essere irrogate anche per aver riferito notizie in modo  ‘non equilibrato’.

La nuova Legge non  descrive nessuno di questi concetti, lasciandone l’interpretazione all’Autorità. Poiché i cinque membri di quest’ultima sono stati nominati dal partito al potere, la Fidesz, senza una più ampia consultazione o un passaggio parlamentare, Amnesty International teme che la Legge potrà causare censura e autocensura.

Alcune settimane fa, un’intervista registrata al Direttore dell’Unione per le libertà civili è stata cancellata e non è stata mandata in onda dalla radio pubblica MR1 a causa delle critiche al progetto di legge.

A dicembre, poche ore dopo l’adozione della Legge, un noto giornalista di un popolare programma della stessa MR1 del mattino è rimasto in silenzio un minuto in segno di protesta. Insieme al direttore della radio, è stato sospeso.