Tempo di lettura stimato: 12'
In vista del Forum dell’Unione europea sui ricollocamenti, previsto all’inizio di ottobre, 25 organizzazioni per i diritti umani hanno diffuso la seguente dichiarazione congiunta:
“Mentre i bisogni umanitari della popolazione afgana continuano a crescere, chiediamo all’Unione europea di porre la protezione al centro della sua risposta. Abbiamo espresso disappunto per l’assenza di leadership al consiglio Giustizia e affari interni del 31 agosto e per l’insistenza dei ministri degli Interni sui modi con cui impedire gli ingressi nell’Unione europea anziché sulla messa a disposizione di percorsi sicuri per la protezione.
Sebbene la maggior parte dei rifugiati afgani cercherà riparo all’interno della regione, chiediamo all’Unione europea di condividere, e non di sottrarsi, alle proprie responsabilità di fornire loro protezione, attraverso l’aumento dei percorsi sicuri per le persone bisognose di protezione, anche attraverso un piano ambizioso e supplementare di ricollocamenti dei rifugiati afgani e un impiego flessibile di altre modalità finalizzate alla protezione.
Al momento, 18 milioni di persone – quasi la metà della popolazione dell’Afghanistan – hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. Gli sfollati interni di quest’anno, a causa della violenza e della siccità, sono già oltre 630.000. Molte persone a rischio immediato di persecuzioni non possono lasciare il paese. Oltre ad aumentare i fondi per la risposta umanitaria, è ugualmente prioritario per l’Europa assicurare percorsi per la protezione delle afgane e degli afgani a rischio.
Nelle ultime settimane la società civile, i municipi e cittadini comuni d’Europa hanno preso la guida della solidarietà verso i rifugiati afgani e hanno manifestato volontà di ospitare e accogliere coloro che hanno bisogno di protezione. Al contrario, abbiamo notato con sgomento la retorica allarmista e fuorviante di alcuni leader europei, che distoglie l’attenzione dal drammatico bisogno di protezione e che può porre ostacoli all’integrazione e all’inclusione dei rifugiati nelle società e alimenta paure circa una immaginaria crisi alle frontiere d’Europa.
Questo è un momento cruciale affinché l’Unione europea tenga fede alle sue promesse circa la protezione dei rifugiati e mostri leadership umanitaria. Chiediamo all’Unione europea e ai suoi stati membri di:
1.Prendere impegni concreti per un significativo aumento dello schema di ricollocamento dei rifugiati durante il prossimo Forum sui ricollocamenti
Abbiamo apprezzato la decisione della Commissione europea di ospitare, nelle prossime settimane, un Forum sui ricollocamenti. Aumentare i ricollocamenti fornirebbe una speranza di vita per i rifugiati, mostrerebbe solidarietà verso gli stati che li ospitano e incoraggerebbe il rafforzamento della protezione in tutta la regione. In particolare:
2.Fare leva su tutte le possibilità per assicurare l’urgente accesso dei rifugiati afgani alla protezione
Oltre ad aumentare i ricollocamenti per fornire una soluzione duratura ai rifugiati, gli stati membri dell’Unione europea dovrebbe fare leva su tutte le opzioni disponibili per mettere al sicuro, fuori dall’Afghanistan e dagli stati confinanti, le persone che necessitano protezione. In particolare, dovrebbero:
3.Rafforzare l’accesso a procedure d’asilo eque e complete per gli afgani e per persone di altra nazionalità presenti in Europa, favorendone inclusione, integrazione e partecipazione nella società.
L’aumento dei percorsi per la protezione non potrà in alcun modo rimpiazzare il diritto d’asilo per coloro che arriveranno in Europa in altro modo. Gli stati membri dell’Unione europea dovranno assicurare procedure d’asilo eque ed efficienti all’interno dei loro territori e condizioni adeguate di accoglienza. La Convenzione sui rifugiati e il principio di non respingimento dovranno essere totalmente rispettati. In particolare:
Le organizzazioni firmatarie sono: International Rescue Committee, Caritas Europa, International Catholic Migration Commission, Europe / SHARE Network, Red Cross EU Office, Action contre la Faim, Amnesty International, Child Circle, Danish Refugee Council, EuroMed Rights, European Evangelical Alliance, European Lawyers in Lesvos (ELIL), Human Rights Watch, Irish Refugee Council, Italian Federation of Christian Organisations for International Volunteer Service (FOCSIV), Jesuit Refugee Service Europe, Kids in Need of Defense (KIND), Lesvos Solidarity, Norwegian Refugee Council, Oxfam, Refugees International, Safe Passage International, Save the Children, SB Overseas e Sea-Watch.