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In Mauritania, sebbene la schiavitù sia stata ufficialmente abolita nel 1981, un numero difficilmente quantificabile di neri è vittima di qualche forma di asservimento da parte della popolazione arabo-berbera con il tacito consenso delle autorità politiche e religiose.
Per sovvertire questa situazione, Biram Dah Abeid, nero e nipote di una schiava ma nato libero, ha fondato l’Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista.
La giornalista Maria Tatsos ne racconta la storia e l’impegno nel suo nuovo libro “Mai più schiavi“, una sorta di biografia narrata dalla voce dello stesso Biram.
Per discutere della situazione in Mauritania e approfondire il lavoro di Biram, mercoledì 9 maggio, alle 16 presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana, il nostro portavoce Riccardo Noury parteciperà all’incontro “Mai più schiavi“, cui prenderanno parte l’autrice del libro, Maria Tatsos, e Biram Dah Abeid.
Insieme a Riccardo Noury saranno presenti Giuseppe Giulietti, presidente di Fnsi e Giuseppe Maimone, storico e docente dell’Università di Catania. Coordina Romano Cappelletto, dell’ufficio stampa Paoline.
È grazie a Biram Dah Abeid e agli attivisti di Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista in Mauritania, il suo movimento, se donne e uomini haratin hanno oggi il coraggio di spezzare le catene che li tengono in soggezione economica e psicologica dei loro connazionali arabo-berberi.
La stampa internazionale lo ha paragonato a Nelson Mandela e a Malcolm X.
“Preferisco essere solo Biram”, ribatte con un sorriso l’uomo che promuove marce pacifiche e sit-in, mobilita l’opinione pubblica e porta la voce degli schiavi anche fuori dai confini del suo Paese, la Mauritania.
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