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Due manifestanti uccisi e altri otto feriti nella città settentrionale di Mzuzu, l’ospedale della capitale Lilongwe costretto a chiudere dopo essere stato colpito coi gas lacrimogeni, tre giornalisti vittime di un pestaggio da parte della polizia. È questo il risultato dell’intervento delle forze di sicurezza, dispiegate dal governo per disperdere le proteste, scoppiate in tutto il Malawi contro la penuria di carburante e la recente adozione di una serie di leggi repressive.
Le proteste, indette da attivisti della società civile, studenti, associazioni per i diritti umani e gruppi religiosi, sono state ampiamente pacifiche. Tuttavia, gruppi di giovani estranei agli organizzatori delle manifestazioni, hanno saccheggiato banche, negozi e uffici commerciali a Lilongwe e dato fuoco a stazioni della polizia e a sedi del Partito democratico progressista (Pdp) del presidente Bingu wa Mutharika.
Nella capitale economica del Malawi, Blantyre, giovani armati legati al Pdp, hanno fatto caroselli a bordo di automobili del partito brandendo machete e minacciando le persone che intendevano partecipare alle manifestazioni.