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A quattro anni dal loro omicidio, Marielle Franco e Anderson Gomes, il suo autista, non hanno ancora ottenuto giustizia.
Attivista per i diritti delle comunità emarginate come le donne nere, i giovani nelle favelas e le persone Lgbti, nel 2018 Marielle è stata uccisa a Rio de Janeiro perché considerata politicamente scomoda, troppo rumorosa.
Sull’omicidio restano ancora troppe ombre. Il 10 marzo 2020, il giudice che si era occupato di questo caso ha rinviato a giudizio i due uomini accusati della morte di Marielle. I due si trovano in carcere, ma la loro udienza non è stata ancora programmata: il procedimento penale contro di loro è tuttora in corso.
Nel 2021, mancanza di trasparenza, depistaggi, fughe di notizie e bugie si sono susseguite incessantemente, senza che i responsabili della loro morte venissero trovati.
Il 14 luglio 2021 è nato il Comitato Giustizia per Marielle e Anderson, per chiedere giustizia e chiarimenti sul caso. Il comitato è composto dalle famiglie di Marielle e Anderson, Amnesty International Brasile, l’Istituto Marielle Franco, l’associazione Justiça Global, la coalizione Coalizão Negra por Direitos e l’associazione Terra de Direitos.
Sono passati quattro lunghi anni, e in tutto questo tempo cinque diversi capi di polizia hanno indagato sul caso, senza nessun risultato. Le indagini sono passate di mano in mano attraverso 11 pubblici ministeri, due dei quali hanno lasciato il caso.
A Rio de Janeiro, molti organi dello stato hanno subito cambiamenti, tra governatori, segretari di polizia e diversi procuratori. Tutti si sono impegnati pubblicamente per risolvere l’omicidio di Marielle, ma, quattro anni dopo, nessuno è riuscito a fare chiarezza e la giustizia per Marielle e Anderson è ancora lontana. Le famiglie sono state abbandonate, senza ricevere nessuna informazione sulle indagini in corso, senza ancora un responsabile per la loro morte.
Quattro anni sono troppi. Le autorità devono accertare le circostanze dell’omicidio, individuare chi lo ha ordinato e perché.