Marocco: annullare le leggi contro le donne

21 Novembre 2013

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Amnesty International continua a chiedere alle autorità del Marocco di annullare le leggi che obbligano le donne e le ragazze a sposare i loro stupratori e che costringono al processo le ragazze coinvolte in baci in luogo pubblico.

Nonostante la promessa di emendare il codice penale, che tuttora garantisce ai colpevoli di stupro di evadere la giustizia se sposano le loro vittime, le autorità non hanno adottato alcuna misura per proteggere le donne e le ragazze dalla violenza e garantire la loro libertà d’espressione.

All’inizio di novembre, con un anno di ritardo, il governo ha finalmente presentato al parlamento una bozza di legge per proteggere le donne dalla violenza.

Dopo che nel marzo 2012 la 16enne Amina Filali si suicidò bevendo veleno per topi dopo essere stata costretta a sposare l’uomo che l’aveva stuprata, negli ultimi mesi altre ragazze sopravvissute alla violenza sessuale si sono suicidate.

Intanto, è iniziato il processo nei confronti di due ragazzi di 15 anni e di una ragazza di 14, accusati di ‘atti indecenti in luogo pubblico’ per un bacio. Il maggiore dei due ragazzi deve anche rispondere di ‘assalto indecente’ ai danni di una minorenne. Rischiano una multa e una condanna tra due e cinque anni di carcere.

Amnesty International ha chiesto al presidente degli Usa Barack Obama di sollecitare il re del Marocco, suo ospite in una visita ufficiale il 22 novembre 2013, ad abolire le leggi che violano i diritti delle donne e le rendono esposte a violenza, abusi e incriminazioni.