Tempo di lettura stimato: 2'
A seguito del violento intervento delle forze di sicurezza, che il 21 e il 22 febbraio hanno disperso con la forza manifestazioni pacifiche nella capitale Rabat, causando il ricovero in ospedale di molte persone, Amnesty International ha chiesto alle autorità del Marocco di aprire un’indagine sull’accaduto e di garantire il diritto di organizzare manifestazioni e di prendervi parte.
A interrompere con violenza le manifestazioni sono state le Forze ausiliarie marocchine, che sono preposte a particolari funzioni di ordine pubblico, e le Unità mobili d’intervento, spesso utilizzate nel corso di dimostrazioni pacifiche. Tra le persone rimaste ferite il 21 febbraio, c’è anche Khadija Riyadi, presidente dell’Associazione marocchina per i diritti umani, colpita con un pugno allo stomaco. Il giorno dopo è stato picchiato il vicepresidente di questo gruppo, Abdelhalek Benzekri.
Le manifestazioni del 21 e 22 febbraio erano state indette per chiedere riforme politiche e rispetto dei diritti umani. Il 20 febbraio, una grande manifestazione con gli stessi obiettivi si era svolta senza interferenze indebite da parte delle forze di sicurezza.