Massacro di giornalisti ed esponenti politici nelle Filippine

23 Novembre 2009

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(24 novembre 2009)

Amnesty International ha chiesto l’immediata apertura di un’indagine sull’uccisione di almeno 57 persone, tra cui giornalisti e familiari di un esponente politico, avvenuta il 23 novembre nella provincia di Maguindanao, nel sud delle Filippine.

Secondo le informazioni ricevute, la sorella e la moglie di Esmael Mangudadatu, vice sindaco di Buluan, si stavano recando a depositare la candidatura dell’uomo a governatore provinciale. Facevano parte del gruppo altri familiari di Mangudadatu e diversi giornalisti, per un totale di 45 persone.  Improvvisamente, queste sono cadute in un’imboscata e rapiti da 100 uomini armati. Poco dopo, sono stati rinvenuti i corpi, alcuni dei quali mutilati, di 13 donne e otto uomini.

Questo episodio sottolinea i rischi ai quali va incontro la popolazione civile nel periodo che precede le elezioni del maggio 2010.  Nelle Filippine, in particolare a Mindanao, eserciti privati al soldo di potenti e ricchi uomini politici si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani che di norma rimangono impunite.

Oltre all’apertura dell’indagine, Amnesty International sollecita il governo filippino a vietare e smantellare gli eserciti privati e i gruppi paramilitari, a introdurre standard per la protezione dei diritti umani e ad assicurare l’applicazione di questi ultimi, soprattutto in un periodo pre-elettorale in cui gli omicidi politici rischiano di diventare più frequenti.